All’indomani dell’assemblea pubblica convocata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per l’illustrazione della bozza del “Piano di riordino della rete ospedaliera”, il presidente del Collegio Ipasvi di Bari, Saverio Andreula, ha ribadito la necessità di collaborazione: «Gli infermieri non si sottraggono all’ascolto di un’ipotesi del Piano di riordino della rete ospedaliera che, va detto, si presenta carente di definizioni e modelli organizzativi concreti. E’ importante puntualizzare che noi infermieri, anche se in numero ridotto rispetto alle necessità del sistema sanitario pugliese in ogni area di attività (emergenza-urgenza 118, ospedaliera e territoriale), abbiamo sempre presentato proposte di intervento mirate ad una sicura presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini in ogni ambito e area del sistema sanitario».

«Le nostre proposte portate all’attenzione del presidente Emiliano – ha detto Andreula – hanno origine da evidenze scientifiche, dalla letteratura e dalle organizzazioni sanitarie. Al presidente Emiliano abbiamo consegnato un progetto/metodo per aumentare i sistemi di calcolo e definire gli standard di personale necessario per garantire i percorsi assistenziali. Il progetto elaborato dal Collegio è bastato su standard di qualità e sicurezza ed è già utilizzato in altre Regioni. Al Governatore Emiliano ribadiamo la nostra disponibilità, nella fase di riorganizzazione complessiva del sistema sanitario regionale, alla partecipazione attiva con proposte concrete che definiscano i modelli gestionali-organizzativi come gli ospedali di comunità, gli ambulatori infermieristici e gli hospice».

«In occasione dell’assemblea plenaria di sabato 27 febbraio – ha concluso Andreula – abbiamo rilanciato la piena disponibilità della comunità infermieristica a sostenere, con adeguate risorse umane, anche modelli di assistenza professionale già attivati con successo in altre regioni; ci riferiamo all’infermiere referente di area, l’infermiere di processo, il case manager, gli infermieri di famiglia e di comunità. Gli infermieri ritengono di poter contribuire al rilancio del sistema sanitario pugliese, rispettando gli obblighi di legge, a condizione che l’azione sia preceduta dal ragionamento e dall’analisi. Il cambiamento va guidato senza trascurare i bisogni da assicurare, le caratterizzazioni assistenziali, i saperi degli operatori e le necessità del sistema».