Si chiama “Madre Natura” ed è l’opera dell’artista eclettico Dario Agrimi che inaugura ufficialmente la 28^ edizione del Festival Internazionale Castel dei Mondi. L’installazione si trova in piazza Catuma, un lancio della rassegna in uno stile che è ormai consuetudine rispetto alle ultime edizioni del festival andriese. Come sempre pungente e diretto, Agrimi, nel raccontare l’attualità attraverso le sue opere: “Madre Natura” è una bambina con le mani sul volto e che piange su un cumulo di macerie. Una realizzazione forte e che richiama, inevitabilmente, il dramma della guerra e l’incapacità dell’uomo di far memoria rispetto al passato.
Le parole di Dario Agrimi: «La Storia insegna ma noi non impariamo. La natura ci accoglie, ma noi – ospiti maleducati – la mettiamo a soqquadro. Figli indisciplinati e iperattivi dell’evoluzione biologica, costruiamo il nostro mondo e imponiamo la nostra visione. Per la natura siamo gli animali sfruttatori che cercano la felicità e la soddisfazione di tutti i desideri. Madre Natura è un monito per l’odierno e per il futuro. Le macerie e calcinacci sono la nostra storia, il lascito di culture e architetture disgregate, un cumulo di inutile memoria. La natura, giovane potenzialità femminea, nel frattempo, si dispera della nostra visione miope di ciò che ci circonda».








































