Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Sabino Napolitano (Commissario cittadino FDI Andria) e di Gaetano Scamarcio (Presidente di Generazione Catuma):
«È di questi giorni la presentazione alla stampa, in modo dozzinale, di una pista ciclabile cosiddetta ciclovia urbana, che da via Barletta, proseguendo su via Ferrucci, dovrebbe arrivare fino a via Paganini, con un mezzo annuncio di un futuribile parcheggio interrato in Piazza Municipio. L’Amministrazione Bruno non si smentisce mai, infatti così come è accaduto con l’interramento ferroviario, dove prima sono partiti i lavori e poi si è pensato a spostare la più grande interferenza per quel tracciato come il mercato ortofrutticolo (che in realtà è ancora lì nonostante gli annunci), anche in questo caso si vuole prima fare una pista ciclabile e poi, forse, un parcheggio. Come dire l’importante è far finta di fare qualcosa, un “facite ammuina” che aleggia tra sindaco ed assessori in risposta all’ennesimo primato negativo di Andria città più inquinata della Puglia. Eppure tale primato nasce per via dell’inquinamento prodotto nell’area del cantiere dei lavori dell’interramento, ma in questo caso di risposte serie dall’Amministrazione Bruno non ne stanno provenendo, nonostante lungo il tracciato dei lavori vi siano scuole, attività commerciali e tanti residenti. Non sarà certo una pista ciclabile in centro ad eliminare il problema dell’inquinamento nell’area dei lavori dell’interramento ferroviario. Ancora, sempre parlando di inquinamento, non si migliora di certo la qualità dell’aria gettando una colata di cemento su delle aiuole dove prima c’erano degli alberi come accaduto sempre in questi giorni. In ogni caso, tornando all’idea di questa pista ciclabile, ci pare del tutto fuori luogo innanzitutto perché eliminerebbe quasi 70 parcheggi senza una soluzione alternativa. Ipotizzare, così come ha fatto il sindaco, un parcheggio interrato in futuro ci appare un ragionamento poco coerente. Infatti prima va fatto il parcheggio e solo dopo l’eventuale pista ciclabile che, tra l’altro, sarebbe larga solo 2 metri ed avrebbe un solo senso di marcia. Il paragone con la chiusura al traffico di via Regina Margherita, voluta con successo dal centro-destra nel 2011, non regge affatto perché in quel caso si andava a proseguire nell’idea di un centro pedonalizzato con l’incremento di parcheggi nelle zone vicine tra strisce blu e parcheggi liberi. Ma soprattutto ci appare davvero imbarazzante pensare ad una pista ciclabile e non al rifacimento del manto stradale della tangenziale ad esempio che non viene rifatto da 10 anni. Anche all’epoca ci pensò la vecchia Amministrazione di centro-destra a rifare tutto il percorso della tangenziale, cosa che oramai non è più procrastinabile. Quindi chiediamo meno iniziative spot o di pancia e molto più realismo. Chiediamo di sospendere immediatamente tale progettualità di pista ciclabile in quanto priva, oggi, di logica e di buonsenso. Ne pagherebbero le conseguenze, come sempre, cittadini, commerciali e residenti».