Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Movimento Pugliese (consiglieri comunali Nino Marmo, Luigi Del Giudice e Marcello Fisfola):
«Ebbene sì, ci siamo presi qualche giorno di tempo prima di dire la nostra sulla recente
approvazione del Piano di Riequilibrio da parte della Corte dei Conti, perché era interessante leggere e valutare quanto avrebbero detto a riguardo i nuovi “padroni del vapore”.
Certo, è legittimo e giusto esprimere soddisfazione, ma è anche opportuno rimarcare di quanta ipocrisia e doppiezza sia intrisa la coscienza di chi oggi amministra. Ora plaudono, esultano, si pavoneggiano. E disegnano per Andria scenari straordinari e un avvenire  tutto rose e fiori. Ma ieri? Cosa pensavano e dicevano ieri?  E come andarono effettivamente le cose?  Sono domande alle quali è indispensabile dare risposte, per illustrare la micro storia della nostra comunità.
La dinamica politica, sempre più incline al “miserabile”, non dirà mai grazie a chi volle con forza e determinazione il Piano di Riequilibrio che, non dimentichiamolo, fu ostacolato sia da gran parte della maggioranza del tempo, sia dalla stessa opposizione di ieri… che oggi è al governo della città.
I primi non volevano ammettere di aver nascosto ai partners di coalizione la grave situazione finanziaria dell’Ente, i secondi (attuali amministratori) chiedevano e quasi invocavano il dissesto! Questa è l’unica versione reale della vicenda.
La maggioranza dell’epoca non volle comprendere (per orgoglio? per falsità?) che la strada poteva essere di rigenerazione della città insieme a un centro destra su basi nuove, senza protagonismi e personalismi, ed ebbe la baldanza di appellare come “traditori” quanti (pochi!) decisero di non tradire la città. E oggi? Oggi si plaude all’impegno dell’attuale sindaco per aver lottato per evitare quel dissesto che all’epoca invece veniva invocato a gran voce!
Ma torniamo al Piano. E’ stato approvato? Bene, benissimo. Ma ora occorre continuare a risparmiare e a spendere con oculatezza solo per le questioni essenziali, senza elargire prebende alle solite associazioni o congreghe. Compreso?
Perché è ora che comincia la vera sfida, giacché l’Amministrazione deve assicurare la piena attuazione del Piano e il raggiungimento degli obiettivi intermedi in esso fissati.
Per tutta la durata del Piano di Riequilibrio sarà dunque necessario, congiuntamente alle risorse previste dallo Stato, mettere in campo un costante controllo sul percorso di risanamento dell’Ente, il cui esito negativo – non va dimenticato – può nuovamente integrare le condizioni di dissesto. A tal proposito, la Sezione regionale della Corte dei Conti sarà chiamata costantemente a monitorare l’eventuale grave e reiterato mancato rispetto delle prescrizioni.
E’ questo ora il dovere principale a cui è chiamata questa Amministrazione, insieme all’Organo di Revisione che, semestralmente, dovrà elaborare dettagliate relazioni sull’iter finanziario, previste della normativa vigente.
Intanto è tempo di Bilanci. Di quello di Previsione, che attendevamo il 31 dicembre scorso e di cui non si intravede nemmeno l’ombra, e del rendiconto dell’anno 2022. L’auspicio è che questa Amministrazione, così tanto zelante a parole, tenga conto, negli atti di programmazione, di tutte le prescrizioni che la Corte dei Conti imporrà all’Ente. Così come ci auguriamo che dal Consuntivo 2022 si possa prendere atto del reale impegno profuso durante l’anno appena trascorso nell’adottare reali misure correttive: di contenimento della spesa in primis, ma anche e soprattutto  di attivazione di meccanismi virtuosi per assicurare liquidità di cassa, il rispetto dei tempi di pagamento per i creditori dell’ente, il riconoscimento e il pagamento dei debiti fuori bilancio. Quanto al perdurante stato comatoso dell’Ufficio Tributi, torneremo a parlarne in separata sede».