Un lungo applauso ha accompagnato la salma di Nunzio Cognetti verso il suo ultimo viaggio, ieri pomeriggio, al termine dei funerali svolti all’interno nella Basilica di Santa Maria dei Miracoli. In centinaia hanno voluto dare l’ultimo saluto al 30enne andriese morto lo scorso giovedì 7 ottobre a causa di un incidente mentre svolgeva il suo lavoro nell’azienda agricola Agrinatura di Giancarlo Ceci. I funerali si sono tenuto solo ieri perché martedì 12 ottobre è conclusa l’autopsia sul corpo del giovane. Un abbraccio collettivo attorno alla giovane moglie Melissa, 27 anni, e alle due figlie, una di sei anni, l’altra poco più di 12 mesi. E poi ancora parenti, amici, conoscenti. Tutti riuniti attorno a Nunzio divenuto simbolo di un dramma, quello delle morti bianche sui luoghi di lavoro, che ogni giorno devasta intere famiglie e fa riemergere ancora una volta un problema che richiede misure immediate. Nunzio Cognetti aveva trovato lavoro nell’azienda agricola circa un anno fa, dopo aver perso la sua precedente occupazione presso un’attività di ristorazione e ricevimento chiusa a causa della pandemia, lui che si era formato proprio all’Istituto Alberghiero di Molfetta. La necessità di garantire il meglio per la sua giovane famiglia lo aveva spinto a cambiare settore. Una persona esemplare, descritta da chi lo conosceva come buona e ligia al lavoro. Lo stesso lavoro che ogni giorno Nunzio onorava alzandosi presto la mattina e che il destino ha voluto gli togliesse la vita. Ed ora spetterà alla giustizia far luce su quanto accaduto in quel tragico pomeriggio del 7 ottobre che ha devastato una famiglia, e fermato un’intera comunità.
Anche il Consiglio Comunale di Andria ha voluto dedicare un pensiero al 30enne andriese con un minuto di silenzio che ha aperto i lavori dell’Assise.