L’ex gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Beneditis, e un caporal maggiore dell’Esercito italiano, Antonio Serafino, di 43 anni, sono stati arrestati per la detenzione dell’arsenale da guerra trovato nelle scorse settimane in un nascondiglio ricavato in una villa di Andria, nel barese. A De Benedictis il provvedimento è stato notificato in carcere dove l’ex giudice è detenuto dal 24 aprile scorso per corruzione in atti giudiziari.

L’indagine sul traffico di armi era stata avviata dalla Dda di Bari ma è stata poi trasmessa a Lecce una volta accertato il coinvolgimento del magistrato barese. Dagli atti emerge che il caporal maggiore era in collegamento con alcuni trafficanti d’armi dell’area metropolitana barese e frequentava abitualmente De Benedictis. Dopo aver captato i colloqui dei due, l’indagine ha riguardato la ricerca del nascondiglio dell’arsenale che – da quanto emerso – era in un luogo segreto nella disponibilità dei due indagati. Si è così arrivati alla villa di Andria di proprietà dell’imprenditore Antonio Tannoia. Le intercettazioni compiute nei confronti dei tre, nel tempo, hanno portato gli investigatori ad ipotizzare che fosse proprio l’imprenditore a custodire, in una delle sue proprietà, l’ingente quantitativo di armi e munizioni nella disponibilità del terzetto. L’arsenale è stato sequestrato il 29 aprile scorso in una dependance della villa. In quell’occasione Tannoia fu arrestato in flagranza di reato e riferì che il luogo in cui erano state trovate le armi era nella disponibilità di De Benedictis.