È ritenuto il più grande sequestro di armi mai effettuato in italia quello avvenuto ad Andria ieri in una villa situata alle porte della città nei pressi del centro di riabilitazione “Quarto di Palo” in via Corato. 65 mitragliatori d’assalto, 33 fucili, 99 pistole, mine anticarro, bombe a mano, circa 300 detonatori e 10 silenziatori per pistole, sono stati sequestrati in una masseria di Andria dalla Squadra Mobile di Bari, su disposizione della Dda di Lecce.

Le armi sono state trovate in un nascondiglio all’interno della masseria dopo lunghe indagini che hanno utilizzato anche intercettazioni ambientali, telefoniche, pedinamenti e ricognizioni fotografiche. All’esito degli accertamenti la DDA di Lecce ha deciso di intervenire per sequestrare l’ingente arsenale da guerra. Sulle armi sono state avviate perizie per risalire alla provenienza, alla destinazione e all’effettiva titolarità.

L’indagine potrebbe essere legata alle intercettazioni e agli interrogatori che hanno portato all’arresto del gip del tribunale di Bari, il molfettese Giuseppe De Benedictis. Nel suo passato infatti c’è un arresto per detenzone illegale di armi da guerra: 1350 armi furono ritrovate in casa del magistrato nel 2010. Nel 2018 fu assolto in cassazione da questa accusa: l’acquisto dell’arma da guerra era stata effettuata in buona fede dal giudice.