I giudici del tribunale Trani hanno accolto questa mattina l’istanza, presenta dai difensori degli imputati, di rinvio del processo sullo scontro tra due treni della Ferrotramviaria, per “inadeguatezza dell’aula a espletare il processo in ossequio alle norme Covid”. Le udienze del processo si stanno svolgendo dal 17 giugno scorso all’interno dell’auditorium “Riccardo Baglioni” dell’oratorio Sant’Annibale Maria di Francia ad Andria. Il rinvio al 29 aprile prossimo questa volta presso la Corte d’Assise del Tribunale di Trani. Si tratterà, tuttavia, di un’udienza interlocutoria per decidere dove ed in che data proseguire con il processo. E’ questo il terzo rinvio consecutivo causa Covid-19 dell’udienza dopo che a settembre vi è stato il cambio di presidente del collegio giudicante con la staffetta tra il giudice Antonio De Luce e Carmen Anna Lidia Corvino con il contestuale consenso delle parti agli atti dibattimentali già svolti.

Già a novembre, poi, a causa della recrudescenza della pandemia, il presidente dell’ordine degli avvocati di Trani, Tullio Bertolino, in rappresentanza dei difensori, aveva fatto presente al Tribunale che le udienze non si sarebbero potute tenere più neanche all’interno dell’auditorium di Andria per la compresenza di troppe persone e la difficoltà di far arrivare in Puglia testi provenienti anche da Toscana e Piemonte. Per questo il collegio dispose già il rinvio all’11 dicembre.

Nel processo sono coinvolte 17 persone fisiche e una società. Si tratta di dipendenti, dirigenti e vertici di Ferrotramviaria, di un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria, che rispondono, a vario titolo, dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso; Ferrotramviaria è imputata in qualità di persona giuridica per la responsabilità amministrativa nei reati contestati ai suoi dipendenti.