«Permettetemi un piccolo ricordo personale di don Vito Ieva che ho conosciuto negli anni in cui era il mio vice Parroco a San Francesco e assistente della Fuci (universitari cattolici). Tanti ricordi, tanto sapere trasferito. Su tutte due frasi ricorrenti, essenziali, lapidarie, che ho stampate in testa perché dettemi negli ultimi anni nei quali la sua malattia, la stessa  di mio padre, avevano reso ancora più forte il mio legame con lui». Scrive così, in una nota, il giornalista Vincenzo Rutigliano.

«Una frase legata all’altra: “Vincenzo il dubbio è fertile” e come corollario, lui che poneva sempre domande: “Faccio e dunque sono? o sono e dunque faccio?” a proposito del ruolo svolto nella vita, nella chiesa, nel lavoro, in famiglia. Vi sembra poco? E’ una domanda cosmica di una persona semplice di grande cultura, di grande sapere, non accademico, ma incarnato nella vita di tutti i giorni. Ciao Don Vito! Un caro saluto».