La memoria storica: un valore per la società e soprattutto per i giovani. Aldo Moro e i protagonisti pugliesi del Novecento: un patrimonio per la Puglia di oggi e di domani. «Abbiamo provato ad affiancare i programmi scolastici, perché riteniamo fondamentale raccontare ai ragazzi anche la storia recente del nostro Paese»: così il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, nell’incontro con l’attore Riccardo Scamarcio sul tema sinergie tra cinema, teatro ed istituzioni, un viaggio nella storia e nel pensiero di Aldo Moro, presso la sede del Consiglio regionale.

«Parlare di Moro e della sua tragedia – ha continuato Loizzo – significa non solo analizzare un momento complesso che ha cambiato la storia dell’Italia, anche diffondere tra i ragazzi la conoscenza di un pensiero ancora attuale. Abbiamo il dovere di fornire alla scuola strumenti per combattere l’imbarbarimento culturale al quale assistiamo quotidianamente, fatto di violenza, odio e prevaricazione nei confronti dei più deboli. Solo attraverso la scuola possiamo educare i giovani cittadini all’onestà, alla tolleranza e al rispetto». È la cifra della Presidenza Loizzo: favorire lo studio dei profili più alti della politica regionale, rilevandone l’attualità del pensiero. Oggi parlare di Salvemini significa ricordare la questione meridionale, parlare di Di Vagno vuol dire rivendicare il valore dell’antifascismo, parlare di Di Vittorio equivale a lasciare una grande lezione sul tema del lavoro: cosa c’è di più moderno di questi concetti, che sono ancora oggi all’ordine del giorno della politica?

L’incontro è stato introdotto dall’on. Gero Grassi, componente della Commissione parlamentare d’inchiesta Moro 2. Ha sottolineato il «bisogno di verità nella storia d’Italia», ancora più evidente nei giorni in cui ricorre l’anniversario della strage di Bologna, altra pagina buia della storia nazionale che attende una verità senza ombre.

Riccardo Scamarcio, attore pugliese apprezzato anche a livello internazionale, ha ammesso d’essere profondamente affascinato dalla figura dello statista di Maglie e dal suo pensiero: «Era capace di anteporre “la persona” e tutti nella società dovevano avere la possibilità di realizzarsi. La sua grandezza è stata cercare di interpretare, in maniera piuttosto sofisticata, un Paese complesso come l’Italia di quegli anni, partendo sempre dal concetto di umanità». Scamarcio ha poi ricordato come il mestiere dell’attore e quello del politico siano collegati da profonde analogie. Per anni il cinema si è occupato di politica, «oggi purtroppo questa abitudine si è persa, ma il cinema è rappresentazione di quanto accade nel mondo, quindi anche della politica e del suo racconto». Da questa “fascinazione” potrebbe nascere un lavoro, su Moro, per il teatro o per il cinema, anche se nulla è stato ancora definito al momento.

I progetti del Consiglio regionale su Moro, coordinati dall’on. Grassi, sono parte di un’ampia proposta storico-culturale sulla memoria e l’identità pugliese, che ha luogo anche ai corsi di formazione su Fiore, Salvemini, Di Vittorio, a cura dell’Ipsaic, con la collaborazione della Direzione scolastica regionale, della Biblioteca del Consiglio regionale e dell’Istituto Nazionale Parri. Nel prossimo anno scolastico sono previsti seminari sulla figura degli economisti Antonio De Viti De Marco e Giovanni Carano Donvito (il cui archivio, di valore nazionale, è stato donato a febbraio all’Ipsaic) e del pedagogista e teorico della non violenza Giovanni Modugno.