Non a bordo di uno scooter ma più probabilmente a bordo di una vettura, una Fiat Brava che sempre lunedì sera è stata trovata avvolta dalle fiamme nelle campagne di Montaltino una frazione di Barletta. E’ la novità più rilevante delle indagini che proseguono con grande riserbo sull’agguato consumatosi ad Andria nei pressi della villa comunale e che è costato la vita a Vito Griner, 40enne pregiudicato andriese, nonché il ferimento di Nicola Lovreglio 39enne anch’egli pregiudicato, che resta monitorato nel reparto di rianimazione dell’Ospedale “Dimiccoli” di Barletta. Ad agire quasi certamente due sicari con il volto travisato da calzamaglia ed uno solo armato di pistola e che avrebbe sparato non meno di cinque colpi per colpire Griner e Lovreglio. La vettura avrebbe percorso via Achille Grandi per far perdere poi le proprie tracce fino al rinvenimento a Montaltino. L’auto, rinvenuta nella stessa serata di lunedì dai poliziotti del locale commissariato, è risultata rubata a Molfetta lo scorso 20 giugno e potrebbe proprio esser la stessa utilizzata dai killer. Una esecuzione in pieno stile e studiata nei minimi dettagli, incuranti della particolare presenza, in quell’orario attorno alle 21,30 ed in quel luogo nei pressi di un parco giochi della villa comunale cittadina, di numerose famiglie e di tanti bambini. Dalle analisi compiute sulla vettura, potrebbero venir fuori tracce utili per risalire ai killer, o almeno questo sperano gli inquirenti che continuano ad analizzare ogni dettaglio con grande dovizia di partiicolari.

Sul fronte delle indagini, infatti, nessuno si sbilancia. Il relativo fascicolo è stato trasmesso per competenza alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Si analizzano frattanto tabulati, si guardano le immagini delle videocamere di sorveglianza, si sentono confidenti, si eseguono perquisizioni e si vagliano alibi e spostamenti. Routine e logiche investigative da seguire in casi come questi. I carabinieri della Compagnia di Andria, supportati dai colleghi del Comando provinciale di Bari e del Reparto investigazioni scientifiche stanno cercando di mettere insieme tutti gli elementi raccolti per ricostruire il puzzle investigativo e risalire così agli autori della sparatoria e dell’efferato omicidio.

Lo spaccio di droga resta la pista più accreditata per risalire al movente. La vittima, nello scorso mese di aprile, era tornato in libertà dopo aver scontato un periodo di arresti domiciliari.