progetto senza sbarreUn sogno diventato un’idea e che da idea si è poi trasformata in una splendida realtà: il progetto “Senza sbarre”, rivolto al reinserimento sociale dei detenuti, comincia a prendere forma e sostanza e, da oggi, avrà anche una vera e propria casa. Si tratta dell’antica masseria di contrada San Vittore, nelle campagne di Andria, un tempo nota con il nome di “Comunità Incontro”, per il recupero dei tossicodipendenti.

Con i suoi circa 10 ettari di fondo agricolo, la struttura adesso sarà convertita in una impresa multiservizi, con il cuore nella lavorazione nella terra. Un’iniziativa pilota, destinata agli ospiti degli istituti penitenziari di Puglia e Basilicata ammessi a programmi di carcerazione alternativi, disciplinati dall’ordinamento giuridico e orientati alla ricollocazione dei detenuti nella società.

La tenuta diventa così una piccola comunità agricola, dove ad essere coltivati non saranno solo i prodotti della terra, ma i principi della legalità, della convivenza civile e della carità cristiana.

L’inaugurazione del nuovo corso della Masseria di San Vittore, che oggi ospita anche un pastificio, per la produzione di pasta fresca da parte dei detenuti, mette un nuovo tassello nell’opera portata avanti dalla Diocesi, coordinata da due preti di frontiera come Don Vincenzo Giannelli e Don Riccardo Agresti e sostenuta dall’imprenditoria locale.

Unico nel suo genere, il programma “Senza barre” vuole infatti creare un ponte tra il carcere ed il mondo del lavoro. Un ponte che adesso sarà sorretto anche dai pilastri della struttura di contrada San Vittore, che offrirà una dimora oltre che una seconda possibilità a chi ha sbagliato, ma vuole rimettersi in cammino sulla strada della legalità.

Il servizio video di News24.City