«Non bastano le difficoltà che gli operatori del commercio ambulante già vivono quotidianamente, si aggiunge anche la maleducazione, per fortuna, di pochi, a peggiorare la situazione ed a gettare discredito su tutta la categoria. È vero, c’è chi lascia ancora oggi, alla fine del mercato, dopo la chiusura, molta sporcizia e addirittura sacchetti con urina e questo naturalmente non va ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Non è giusto generalizzare perché ci sono tante persone perbene che non possono e non devono essere paragonate ad alcuni pochissimi soggetti che, con simili atteggiamenti, rovinano il decoro della città e l’immagine di tutti i commercianti che operano sia ad Andria che nei mercati in altre città». Così Michele Scarcelli della Fiva Confcommercio Andria in merito al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti a conclusione delle attività del mercato del lunedì mattina, questione sollevata di recente da alcuni organi di informazione. Ieri mattina Scarcelli ha voluto personalmente attivarsi al mercato affinché non si registrino mai più cose simili.

Scarcelli ricorda come nel mercato di Andria ci siano già tante criticità, a partire dal numero degli operatori che, al momento, è pari a 540 unità, un problema di cui si sta discutendo con l’amministrazione comunale per trovare quanto prima una soluzione che porti lustro a questo importante mercato nella Bat. «Noi della Fiva Confcommercio prendiamo le distanze da alcuni pochi individui che, con il loro atteggiamento, altro non fanno che aumentare i problemi della categoria, già alle prese con una grande crisi dovuta a tanti fattori come la rete ed i social, oltre alla grande distribuzione che con le aperture domenicali sta creando grossi problemi a tutte le piccole aziende, stando infatti agli ultimi dati diffusi si parla della chiusura di 64 mila partite IVA».

«Siamo per un mercato pulito e vogliamo, inoltre, un mercato sicuro: da questo punto di vista apprezziamo il servizio di controllo effettuato dagli agenti della Polizia Locale contro il fenomeno dei borseggi che, purtroppo, qualche acquirente è tornato a denunciare», conclude Scarcelli.