Una assemblea dei gilet arancioni a Ruvo dopo la nuova bocciatura del provvedimento sull’agricoltura previsto nel decreto semplificazioni. Una bocciatura che ha rianimato la protesta dei gilet arancioni questa volta ancor più compatti ed aggregati di prima. Tra le altre cose oggi era la giornata in cui ci sarebbe dovuta esser la visita del ministro dell’agricoltura centinaio proprio in Puglia. Una visita annullata senza nuova data. Ed il rappresentate dei gilet arancioni Spagnoletti Zeuli ha avuto parole durissime contro il ministro è più in generale il Governo annunciando già diverse nuove forme di protesta a partire dai prossimi giorni. “Il Ministro Centinaio scappa come un coniglio – ha tuonato Spagnoletti Zeuli – ci aveva assicurato che ci sarebbe stato un decreto blindato ed invece hanno messo i provvedimenti in un decreto in cui probabilmente non ci poteva stare ed è stato nuovamente bocciato. E’ un risultato vergognoso per noi la stretta di mano vale quanto un contratto sottoscritto, ma evidentemente il Ministro non lo sa. Basta con le prese in giro della politica, ora spazio alla protesta. Saremo in diverse città con presidi ed assemblee e poi andremo a Roma con i nostri trattori”.

In particolare il 14 febbraio è stata già annunciata la protesta a Roma con gilet arancioni e trattori. Attorno alla protesta pugliese, infatti, si stanno aggregando anche diverse altre regioni. All’assemblea ha partecipato anche una rappresentanza dell’istituto tecnico agrario di andria con studenti che hanno esposto uno striscione eloquente “Non toglieteci il futuro”. Presenti anche i rappresentanti sindacali dei lavoratori (per tutti una battaglia comune e senza distinzioni, hanno ribadito), sindaci di Ruvo e Poggiorsini oltre a diversi altri politici tra cui il senatore Dario Damiani ed alcuni consiglieri regionali. Una battaglia tuttavia in cui i gilet arancioni hanno ribadito senza colori politici ma solo sotto il segno della bandiera italiana.

Quattro, come ormai più volte ribadito, i punti sul tavolo da parte dell’agricoltura pugliese. Fondamentale il riconoscimento dello stato di calamità per le gelate dello scorso anno che hanno azzerato la produzione olivicola su tutto il nord barese ed il sud foggiano. Serve, hanno ribadito durante l’assemblea i gilet arancioni, il riconoscimento delle giornate lavorative per gli operai rispetto all’anno precedente perché altrimenti in tanti non riusciranno neanche ad accedere alle forme di sostentamento riservato ai braccianti. E poi la Xylella, problema partito nel 2008 da pochi alberi in Salento e giunto sino alle porte di Bari con circa due milioni di piante ormai malate e nessuna risposta concreta dalla politica. PSR e nuova PAC sono poi gli altri due tasselli della protesta.