«Tutto il comparto agricolo nelle ultime settimane ha agito su due fronti: quello della fermezza in merito all’ottenimento dei risarcimenti, relativamente alle gelate del 2018 che hanno prodotto drammatiche conseguenze economico-sociali nel nostro territorio e quello del dialogo incessante con le istituzioni, avendo come punti di riferimento in questa sacrosanta battaglia anche i sindaci pugliesi. Questo nonostante sia la Regione Puglia con i suoi consiglieri regionali e con la sua giunta, sia il governo centrale con i tanti parlamentari di questa provincia, non avessero dato risposte concrete alle legittime aspettative del mondo olivicolo ed agricolo». Inizia così la nota del sindaco Nicola Giorgino tramite la propria pagina ufficiale Facebook.

«Ieri la nuova doccia fredda del taglio dell’emendamento su Xylella e Gelate dal decreto semplificazioni per via, pare, più per questioni di carattere giuridico-procedurale che di natura politica. Ora, però, al netto degli errori del passato, sia in termini di sottovalutazione della problematica che a causa di una inefficace azione politica dei rappresentanti istituzionali di questo territorio, vogliamo, anzi, pretendiamo tempi certi ed atti concreti. In queste ore, onde evitare solite frasi fatte e di rito, ho immediatamente contattato alcuni parlamentari pugliesi, presenti anche alla recente manifestazione svoltasi a Bari, con i quali c’è stata una interlocuzione per addivenire alle soluzioni opportune e necessarie richieste dal cosiddetto movimento dei gilet arancioni guidato da Onofrio Spagnoletti Zeuli. Mi hanno chiarito che la decisione tecnica della Presidenza del Senato di tagliare anche l’emendamento a supporto degli agricoltori pugliesi colpiti dalle gelate non modificherà l’azione di Governo sull’argomento che sarà esplicitata, in breve tempo, in un Ddl specifico che riguarderà l’agricoltura in Puglia con le gravi problematiche presenti. Come sindaco di Andria, la città olivicola per eccellenza in Puglia, rimango al fianco del mondo agricolo e sono pronto ad intraprendere le azioni opportune perché i diritti dei nostri lavoratori di tale vitale comparto vengano rispettati, ma allo stesso tempo chiedo a tutti i rappresentanti istituzionali uno sforzo immediato e congiunto. Sarebbe troppo facile oggi fare polemica e mettere alla berlina taluni esponenti politici a me avversi, anche locali, che su questa vicenda hanno nuovamente evidenziato la loro totale inattitudine nel risolvere questioni spinose del territorio, pur avendone invece la possibilità. Oggi no, siamo uniti e non molliamo. Mi appello a tutti, nessuno escluso. E’ in gioco il futuro della nostra terra e della nostra gente».