«Mentre continua la distribuzione dei nuovi listini prezzo presso la sede di Unibat, in via Via Piave, 55 ad Andria, continua anche la distribuzione della cartellonistica obbligatoria prevista per i pubblici esercenti, predisposta dall’Associazione UNIMPRESA Bat. Tale cartellonistica deve essere obbligatoriamente esposta al pubblico, in modo leggibile». Interviene così, in una nota, il Presidente di Unimpresa Bat Savino Montaruli.

«A proposito dei listini prezzo ma anche delle sterili polemiche sollevate da Confcommercio e da Confesercenti sulla stampa non voglio assolutamente rispondere a chi non ha altro da fare se non addirittura entrare nel merito delle nostre politiche sindacali, senza averne né titolo, né competenza, né merito e né tanto meno diritto di farlo. Un’ingerenza assurda da parte di novelli delegati che farebbero bene a dare spiegazione delle prebende pubbliche ottenute dalle loro associazioni e dalle società di capitali ad esse collegate, nel nome del piccolo commercio che, evidentemente, non sanno rappresentare visto che vorrebbero utilizzare lo strumento del terrore mediatico per compensare il fatto che non riescono a “piazzare” i loro listini scopiazzati dai nostri neppure nell’1% (uno per cento) dei bar e pubblici esercizi di Andria. Mi preme invece evitare che gli organi di informazione, la stampa locale possano essere utilizzati a piacimento per divulgare informazioni allarmistiche e fuorvianti. I prezzi dei prodotti sono il risultato di un’attenta analisi tecnico operativa dei costi relativi alla produzione e servizi, rapportata agli ultimi anni. Infatti ruolo della nostra associazione è stato quello di fornire agli esercenti intervenuti agli incontri, tale analisi dei costi, compreso il disastro dovuto al pre-dissesto finanziario del comune di Andria sul quale i novelli delegati non profanano parola per evidente compiacente atteggiamento polisindacale. Dall’analisi suddetta si è anche appreso che in paesini molto più piccoli dei comune di Andria da anni già la tazzina del caffè viene somministrata a 90 centesimi di euro. Da tale rilevazione addirittura abbiamo scoperto che tali esercizi pubblici di paesi presi in esame sono dotati di Listini Prezzo forniti anche dalla Confcommercio e “prestampati” quindi questo ridicolizza coloro che hanno osato sollevare una polemica sterile ed infantile, commettendo illegittima ingerenza nelle nostre attività sindacali. A tal proposito, invece, sempre per evitare che la stampa venga tratta in inganno, sul nostro Listino, e ciò non appare su quello da costoro distribuito, è espressamente scritto: “I prezzi sono puramente indicativi. Ciascun esercente può liberamente determinare i prezzi di vendita e somministrazione degli alimenti e delle bevande, ai sensi delle normative vigenti”.

Inoltre tale Listino viene anche fornito con l’indicazione del prezzo non prestampato ma in questo caso il rischio è che l’iscrizione manuale del prezzo di vendita sia poco leggibile quindi passibile dei sanzione. Il nostro prestampato assolve a funzione preventiva proprio per evitare ciò». – ha concluso Montaruli.