115 mila euro mensili per mantenere operative solo 17 aule e qualche laboratorio su una struttura di oltre 16mila metri quadri. Aule che versano in uno stato di abbandono. Alcune sono, come si evidenzia dalle foto allegate, in condizioni precarie che metterebbero in discussione la stabilità strutturale.

Una denuncia, questa, già effettuata a mezzo stampa dalla consigliera comunale e provinciale Laura Di Pilato che, nella mattinata di ieri, si è recata personalmente presso l’istituto di via Barletta per fotografare la reale situazione e denunciare nuovamente il disagio di alunni e professori costretti a lavorare al freddo e con un tasso di umidità piuttosto elevato.

La denuncia per il momento è rimasta inascoltata dall’Amministrazione provinciale che, lo ricordiamo, ha il dovere di intervenire tempestivamente. Sulla questione la DI Pilato (consigliera prov.le Fronte Democratico) aveva già presentato una interrogazione urgente, datata 27 dicembre 2018. Tale interrogazione era stata respinta dal presidente della provincia, Nicola Giorgino.

La Di Pilato poneva l’attenzione sull’esoso canone di affitto dello stabile che, come già detto, ospita 17 aule dell’istituto IPSIA Archimede, per un importo complessivo annuo di 1 mln e 380mila euro. Soldi che potrebbero essere destinati ad interventi urgenti di adeguamento e ristrutturazione in tutte le scuole di competenza provinciale. La stessa, inoltre, fa notare che come da contratto, nel momento in cui saranno restituite le aule alla società Gesatti srl di Attimonelli, bisognerà provvedere anche al ripristino dei luoghi che al momento risultano vandalizzati:

«ciò è davvero grave poiché evidenzia come finora nessuno si sia realmente preso cura dello stabile. Tutto questo potrebbe essere la causa di un gravissimo danno erariale. È mia intenzione denunciare l’attuale situazione sia alla procura della Repubblica che alla Corte dei Conti. Questa sciatteria politica ha purtroppo conseguenze disastrose sulle tasche dei cittadini e, come se non bastasse, si ritorce contro una fetta della comunità scolastica innocente e che non può pagare le colpe delle disattenzioni di taluni politici che si permettono anche di deridere la sottoscritta manco fossero “Calamandrei”. Talvolta scendere dal piedistallo e con umiltà fare un mea culpa è doveroso nei confronti di tutti i cittadini e della politica, quella fatta per passione, dedizione e nel pieno rispetto e amore per il proprio territorio. So per certo che anche la dirigenza dell’istituto ha più volte sollecitato la provincia ad interessarsi della questione per migliorare la vivibilità dei ragazzi, del personale docente e personale ATA, ma, ahinoi, nessuna risposta è stata concessa. Terremo alta l’attenzione sulla vicenda che auspichiamo possa arrivare ad una rapida svolta a beneficio esclusivo della comunità scolastica».