«La massiccia mobilitazione organizzata questa mattina a Bari dalle rappresentanze datoriali e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori sotto la sigla unitaria dei “gilet arancioni” non può che vedere il pieno ed incondizionato sostegno di Forza Italia Andria, essendo la nostra città tra le più coinvolte sotto il profilo economico-produttivo con l’agro più olivetato d’Europa». Interviene così, in una nota, Forza Italia Andria, nelle veci del Vice Commissario Reggente, Nicola Fuzio.

«Una mobilitazione estremamente efficace e composta – si legge – come nello stile degli operatori del mondo agricolo, finalizzata al riconoscimento reale, non più sul piano delle promesse verbali peraltro non mantenute, di un ristoro per le calamità atmosferiche che hanno colpito le province di Bari – BAT e Foggia nel 2018 con ben 90.000 ettari danneggiati, a cui si aggiunge l’emergenza Xylella ormai arrivata in Terra di Bari, la disastrosa gestione del PSR ed un sostanziale immobilismo per ciò che concerne la riforma della PAC.

Già nei mesi scorsi, attraverso i nostri rappresentanti in Regione, in primis del nostro Capogruppo Nino Marmo, si è levata forte la voce di Forza Italia sulla gestione del PSR nonchè sui danni provocati dalle gelate.

Grido d’allarme rimasto, purtroppo, inascoltato. Il tragico combinato disposto formato dal Governo nazionale Lega – Cinque Stelle e dal Governo regionale Emiliano, di fatto, ha solo contribuito con grossolani errori e disattenzioni varie ad aggravare una situazione di per sè già precaria e sofferente.

Forza Italia è e rimarrà convintamente al fianco degli agricoltori andriesi e pugliesi che hanno partecipato in grande numero alla mobilitazione barese, supportando attraverso proposte legislative un comparto strategico che in termini di occupazione vale 5 volte la FIAT e 7,5 volte l’ILVA (le sole provincie di Bari e Bat, in termini di occupazione agricola, valgono due volte la FIAT e più di 3 volte l’ILVA).

Il tempo delle richieste e delle attese è ormai concluso, si attendono solo risposte certe e non più differibili da parte degli organi preposti».