Venerdì 13 luglio, in via Bonghi (nei pressi della chiesa di San Nicola) nel centro storico di Andria, dalle 20.00 in poi, si terrà la prima “Festa del Ritorno”. Un evento pensato e organizzato dall’associazione Materia Prima e dal gruppo consiliare regionale “Emiliano Sindaco di Puglia”. Un evento voluto per accendere i riflettori sul tema degli studenti fuorisede che così massicciamente tocca la nostra regione e l’intero Mezzogiorno.

«Abbiamo pensato ad una festa per dare il bentornato alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi che studiano fuori e a metà luglio di solito tornano in Puglia per le vacanze estive – spiega il consigliere regionale Sabino Zinni promotore dell’iniziativa. Chiunque giri per la città durante i periodi di festa – Natale, Pasqua o estate – si rende conto di come questa vibri di un’energia particolare quando tutti i giovani tornano al paese. Immaginiamo allora che forza avrebbe il nostro territorio se si avvalesse dell’energia di questi giovani per tutto l’anno, unita a quella di coloro che vivono qui. Ecco che ho voluto un momento per riflettere sul concetto di ritorno».

«Il fenomeno dei fuorisede è un flagello che colpisce tutto il Sud Italia – continua il consigliere -io sono uno di quelli che crede che ciascuno debba formarsi dove vuole. Ho 2 figli universitari, una studia al Nord, l’altro a Bari, è stata una loro libera scelta. Sono molto aperto in questo. La cosa che mi preoccupa però – e non poco – è la dinamica per cui da studenti fuorisede, poi ci si trasforma in lavoratori fuorisede e alla fine chi è partito non torna più. Questo è un danno enorme per la nostra terra».

«Per questo durante la nostra festa, che prevede un momento teatrale a cura dell’attore Vittorio Continelli e uno musicale con il concerto del cantautore Daniele Di Maglie, abbiamo voluto un talk con i ragazzi di Pin Bike di Corato, del cooworking La Capagrossa di Ruvo, di Viporto e Ani Gioielli di Andria – prosegue Zinni – sono tutti ragazzi che grazie a un’idea e un po’ di tenacia sono riusciti a restare o a tornare in Puglia. Credo che la loro testimonianza sia importante per chi oggi vive altrove o per chi sta pensando di andarsene: con qualche aiuto regionale o grazie esclusivamente alla propria determinazione, ce la si può fare».

«Don Tonino Bello la chiamava la “cronaca bianca”, quella delle buone notizie, ed è quella che vorremmo fare con la “Festa del Ritorno – conclude l’esponente politico. Se parliamo sempre di chi parte non riusciremo mai a invertire la rotta. Vincerà sempre una narrativa negativa per cui dal Sud non si può che andarsene per cercare di salvarsi da soli. Invece parlando di chi resta, o di chi torna, vorremmo dimostrare che il Sud può essere anche un posto in cui rientrare per provare a salvarsi tutti insieme. Noi che rimaniamo, nel ritorno di chi è partito, ci speriamo sempre, e il fatto che poi avvenga o meno, non ci è per niente indifferente».