Michele Palumbo e il teatro: un amore a prima vista, nato sui banchi del liceo classico con i suoi compagni del Carlo Troya di Andria, e coltivato con grande entusiasmo anche quando è diventato docente e giornalista: anzi, col passare degli anni, quella passione per il teatro si è arricchita di sensibilità e spessore culturale grazie alla lettura di Pirandello, Shakespeare, Goldoni e tanti altri drammaturghi.

Ad un anno dalla scomparsa, il Liceo Scientifico Nuzzi, il liceo in cui Michele ha insegnato Storia della Filosofia, ha scelto di ricordarlo insieme a Riccardo Cannone, regista e compagno di scuola di Michele, con una performance che possa esprimere il suo particolare impegno nel teatro proprio lì dove egli lo ha meglio raccontato: il Liceo Scientifico Riccardo Nuzzi.

Con i suoi ragazzi Palumbo adottava un metodo inconsueto: gli argomenti previsti dall’insegnamento annuale diventavano materia di studio attraverso un percorso di drammatizzazione che aveva il suo momento conclusivo nella rappresentazione di fine anno rivolta all’intera città: tutti gli andriesi erano invitati e coinvolti in uno spettacolo pensoso e spesso ironico, un teatro di parole che gli studenti proponevano agli spettatori regalando spunti riflessivi da portare a casa. Quel teatro di parole, scritto da Michele Palumbo per i suoi allievi, è diventato un’opera in sette volumi pubblicati dal Liceo Nuzzi . Quel teatro rivivrà in una performance in suo ricordo.

Il 31 maggio alle ore 19.30 gli spazi del Liceo si animeranno, trasformandosi in una vera scuola di filosofia a cielo aperto, proprio come quelle dell’antica Grecia. Gli studenti-filosofi del Nuzzi interpreteranno la maieutica del professor Palumbo in uno spettacolo itinerante. La performance, ideata dal regista Riccardo Cannone, proverà a far risuonare la parola scenica di Michele Palumbo, nel luogo dove è nata, grazie alla collaborazione degli studenti e del corpo docente dello stesso Liceo Nuzzi.