Un esempio di politica fatta per il bene comune. Una vita spesa nel rispetto del pluralismo, per garantire il dialogo e l’unità sociale, secondo i più alti valori della democrazia. Un impegno che da sempre viene riconosciuto nell’operato di Aldo Moro, lo statista rapito e ucciso dalla Brigate Rosse nel 1978.

Da oggi, a ricordare la sua vita, di uomo delle istituzioni, c’è una nuova targa: quella scoperta, sabato sera, nell’auditorium dell’istituto comprensivo “Jannuzzi-Di Donna” di Andria. Presente alla cerimonia, la figlia di Moro, la senatrice Maria Fida, che ha ricordato la figura del politico di Maglie, in occasione del primo centenario della sua nascita. E nei ricordi della senatrice, anche qualche aneddoto divertente legato alla figura del padre.

Un’occasione per gli studenti dell’istituto di confrontarsi più da vicino con la grande eredità lasciata da Aldo Moro, al termine di un percorso che, durante l’intero scolastico, ha portato ad analizzare, in diversi incontri, la vita e le opere dello statista. Ma anche di ritornare sul sacrificio umano e politico dell’onorevole, tra le vittime più illustri del terrorismo degli Anni di Piombo.