L’ultimo furto di rame è stato fatale per un gruppo di bitontini che probabilmente, negli ultimi mesi, hanno messo a segno diversi colpi lungo la tratta ferroviaria di competenza della Ferrotramviaria. Era da poco passata la mezzanotte, infatti, quando è giunto l’allarme ai Carabinieri di Molfetta per un’interruzione di corrente sulla ferrovia che collega Bitonto a Bari, poco fuori il centro abitato di Bitonto. Dopo la segnalazione pubblica di Ferrotramviaria, i Carabinieri hanno rafforzato il sistema di vigilanza proprio per frenare il crescente fenomeno dei furti e danneggiamenti dei cavi di rame ai danni delle “FF.SS.” e della “Ferrotramviaria Bari Nord”.

Da diverse notti, quindi, vengono svolti continui servizi di appostamento nelle campagne da parte di personale del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, ed in particolare dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta lungo la strada ferrata che attraversa diversi importanti comuni del Nord Barese. Ma i malviventi, cinque individui rapidamente riconosciuti perchè volti noti alle forze dell’ordine, erano ignari di questa nuova modalità di controllo dei militari e sono stati intercettati tra le campagne. I cinque, in fuga, sono riusciti a raggiungere una Alfa Romeo 147 nascosta tra gli alberi e rubata qualche giorno fa a Molfetta, al cui gancio erano già agganciati circa 400 metri di cavi di rame appena asportato. Ne è nato un inseguimento tra gli alberi di ulivo ed un militare ha anche rischiato di esser investito prima che i malviventi abbandonassero il bottino dividendosi.

Tre dei fuggitivi sono stati però nuovamente intercettati pochi minuti dopo a qualche centinaio di metri a bordo di una Fiat Punto di colore bianco, condotta dal padre di uno dei ladri. Per gli altri due, invece, ore contate ed alle 2,30 circa sono stati individuati e braccati a bordo di una Fiat Punto di colore verde. Nell’inseguimento fermato uno dei due fuggitivi mentre per il quinto complice la fuga. Immediate perquisizioni, effettuate presso alcuni depositi di mezzi agricoli, in uso e di proprietà del padre di uno dei fuggitivi, hanno consentito di ritrovare decine di numerose centraline elettroniche e volanti di autovetture di vari modelli, decine di ruote complete di cerchi, attrezzi atti allo scasso, quali tenaglie e pinze di grosse dimensioni, nonché 18 cartucce per fucile cal.36, prive di marca, detenute senza titolo autorizzativo.

Tale ritrovamento presuppone che la banda potrebbe dedicarsi anche ai furti di auto. In due casolari, infine, in località Corchio, zona dove era stata abbandonata l’Alfa 147, sono stati ritrovati due quintali di rame, già sguainato e pronto ad essere venduto. Lo stesso viene segnalato per il reato di ricettazione dei cavi di rame. Uno dei casolari è di proprietà di un noto pregiudicato bitontino. I quatto bitontini, rispettivamente di 46, 28, 20 e 31 anni sono stati tratti in arresto e, su disposizione della Magistratura Barese, condotti presso la Casa Circondariale del capoluogo pugliese, accusati, in concorso con l’unico giovane che è riuscito a darsi alla fuga, attivamente ricercato, dei reati di furto di componenti metalliche sottratte ad infrastrutture destinate ai servizi di trasporto, nella nuova fattispecie voluta dal legislatore nel 2014, attentati alla sicurezza dei trasporti, ricettazione dell’auto rubata, interruzione di un pubblico servizio, rapina impropria, possesso ingiustificato di grimaldelli e attrezzi atti allo scasso.

Il padre di uno degli arrestati è stato, infine, deferito alla Autorità Giudiziaria per favoreggiamento personale, ricettazione delle apparecchiature elettroniche e dei pezzi di auto nonché per la detenzione illegale munizione da caccia. Le auto utilizzate sottoposte a sequestro.
I cavi di rame restituiti alla “Ferrotramviaria s.p.a.”.