Storie antiche ma sempre attutali perché hanno sempre qualcosa ancora da raccontare. Con storie così si è aperto il sipario della prima giornata della XX edizione del Festival Internazionale Castel dei Mondi 2016, nella sua nuova veste tutta autunnale che sotto l’immenso chapiteau di Piazza Catuma e in tutti gli altri spazi disseminati per la città di Andria di storie promette di raccontarne tante con la volontà di stupire ed emozionare il suo pubblico.

Proprio nel solco dello stupore, tra scrosci di applausi sia Griselda che Amleto sono scesi metaforicamente dal palcoscenico più che soddisfatti.

La Griselda interpretata da Antonella Ruggiero nell’omonimo spettacolo delle compagnia La Luna nel Letto e Charlie Calamaro Avant Project, ha degnamente conquistato lo spazio e il pubblico sulla gradinata antistante la chiesa della Porta Santa in uno senario fiabesco e medievale come si confà alla protagonista della novella del Boccaccio datata 1350 che per secoli ha affascinato adulti e bambini prima di essere dimenticata agli inizi del ‘900 con la rivoluzione femminile sullo sfondo.

Griselda però non è solo quello che sembra, non è solo la donna accondiscendente, paziente ed educata dedita alla famiglia ma è soprattutto il racconto di un percorso di formazione e di educazione sentimentale di una fanciulla che non può non fare i conti con le punture della vita e dell’amore. Ecco che la giovane Griselda si mette in cammino tra abiti e abitudini antiche e linguaggio contemporaneo, per giungere a noi attraverso il racconto immaginifico della sua altrettanto giovane ma sicuramente convincente interprete.

Sotto il cielo velato dello chapiteau, c’è poi chi, come l’Amleto di Michele Sinisi, ha bisogno di raccontare e raccontarsi una storia per sentirsi meno solo, alla costante ricerca di un dialogo impossibile che diventerà sempre un monologo mentre di volta in volta tenterà di dar corpo e voce ai fantasmi di  Polonio, re Claudio, Ofelia, Laerte e la regina Gertrude. Un Amleto sopraffatto dalla sua follia e ossessionato dalla ricerca di un senso della propria vita che sembra inevitabilmente e tragicamente passare attraverso quello delle vite degli altri. Salvo poi ritrovarsi comunque solo tra sedie pieghevoli di bianco dipinte pronte a far accomodare solo i suoi demoni.

La nuova produzione di Griselda de La Luna nel Letto da una parte e il ritorno dell’Amleto, di Michele Sinisi, prodotto già nel 2006 proprio dal Festival internazionale Castel dei Mondi sono il segno chiaro e distintivo di un festival che nell’anniversario del suo ventennale non rinuncia alla tradizione pur tenendo lo sguardo fiero e alto, rivolto verso il futuro e l’innovazione della scena teatrale contemporanea.