In Puglia ogni anno si ammalano di tumore 11.000 uomini praticamente 6 ogni 1000 abitanti e 9.000 donne circa 4 ogni 1000. Il dato, in linea con il trend nazionale e in alcuni casi inferiore, è stato diffuso alla presentazione del rapporto del primo registro tumori in Puglia negli scorsi giorni presso la Fiera del Levante. Il registro, istituito nel 2008 con apposita delibera regionale, contiene i dati relativi alle sei province pugliesi e analizza in particolare l’incidenza delle patologie tumorali, l’indice di mortalità e la sopravvivenza entro i 5 anni dalla scoperta della malattia. 4 province pugliesi hanno già ottenuto l’accreditamento presso l’AIRTUM, l’Associazione Italiana Registro Tumori: Bari e Foggia sono in dirittura d’arrivo.

Tra le prime a completare un ciclo di dati per il registro tumori vi è stata la ASL BT con l’Unità Operativa di Statistica ed Epidemiologia diretta dal Dott. Vincenzo Coviello, al lavoro da ormai diversi anni per redigere dati sempre più prossimi all’attualità. Durante la presentazione in Fiera, è già stato annunciato come la BAT sia pronta con dati che giungono sino al 2012 ed un background certificato di ben sette anni a partire dal 2006. Un trend più che significativo del territorio e della salute stessa dei cittadini della sesta provincia pugliese. Di cosa sono malati, quali le incidenze tumorali maggiori, quanti i casi di decesso o di guarigione e così via per valutare le politiche della salute da adottare ma anche comprendere verso che sistema di investimenti preventivi volgere il proprio sguardo. I dati del 2012 nella BAT saranno resi noti nelle prossime settimane con il rapporto, ma ci sono già diverse anticipazioni che ci ha fatto scoprire in anteprima lo stesso dott. Coviello: «Per gli uomini, il tumore al fegato nella Bat ha un’incidenza del 33% contro il 20,3% della media nazionale. Ma non sono da sottovalutare anche le incidenze del mielanoma ma anche del diabete mellito di tipo 2 che nella BAT assume una particolare aggressività soprattutto in chi è affetto da epatite cronica. C’è anche – ci ha detto lo stesso Dott. Coviello – un problema di diagnosi del melanoma cutaneo». Un maggiore approfondimento sarà effettuato nei prossimi giorni, ma restano comunque le criticità di un lavoro essenziale ed utilissimo per il territorio che studia se stesso per prevenire più che per curare.

«Sicuramente i registri tumori vanno rafforzati – dice ancora il Dott. Coviello – bisogna risolvere almeno due ordini di problema. Il primo è senza dubbio il regolamento sulla privacy della Regione Puglia che è già pronto ma è bloccato in Giunta. Il regolamento è essenziale perchè gran parte delle regioni e degli ospedali fuori regione cominciano a non rispondere più alle nostre sollecitazioni ed alle nostre richieste di dati sui pazienti. Il secondo ordine di problema, invece, è l’arretratezza degli archivi delle cartelle cliniche di ogni paziente. Vi è ancora troppo se non esclusivo uso di carta e composizione manuale delle cartelle senza possibilità di digitalizzazione rendendo spesso il lavoro di ricerca e composizione dei dati praticamente impossibile».

Insomma un piccolo passo è stato sicuramente fatto e cioè la possibilità di costruire dati sempre più ampi e costanti, ma resta naturalmente la necessità di investire in tecnologia e prevenzione oltre a far si che questo tipo di registri servano realmente a qualcosa e non siano lettera morta. Le politiche sanitarie regionali devono inevitabilmente prender spunto e trarre le dovute conclusioni da questo tipo di dati ma soprattutto gli stessi dati devono esser utilizzati anche dagli altri enti che hanno in campo la salute pubblica per comprendere sino in fondo fenomeni e rimedi.