Dopo aver incontrato le rappresentanze religiose della chiesa ortodossa e della moschea di Kavaje, i ragazzi del campo giovani SS. Trinità entrano nella fase più attesa del loro viaggio in Albania: l’animazione e i giochi con i giovanissimi di Kavaje e Fllak. Tante le attività pensate, tra musica, balli, giochi di gruppo, il tutto condito dai sorrisi dei bambini, visibilmente felici di poter vivere momenti di svago e spensieratezza, lontano dai problemi quotidiani che affliggono le loro famiglie.

E’ suor Maria a spiegare la realtà di Fllak, piccolo villaggio a 20 km da Kavaje, multi religioso, che conserva da alcuni anni una buona presenza cattolica. «A Fllak operiamo dal 2011 – spiega suor Maria – anno in cui è stato inaugurato uno spazio che comprende una piccola chiesa, una casa con delle stanze per il catechismo, e un cortile per svolgere attività all’aperto. Prima di questo eravamo chiusi in un container dove in inverno faceva troppo freddo, in estate troppo caldo. A Fllak abbiamo una cinquantina di famiglie cattoliche provenienti dal nord Albania, dove le condizioni erano e sono ancora precarie. Il centro inaugurato nel 2011 vuole essere un luogo di aggregazione per tutti, soprattutto per i bambini, evitando di lasciarli giocare per strada. Organizziamo campi scuola, accogliamo altri gruppi provenienti dall’Italia per l’animazione, ed ora ci stiamo concentrando sui ragazzi che non hanno famiglie, o vengono abbandonati.

Suor Maria sottolinea l’importanza di poter contare sulle adozioni a distanza. Un modalità che le consente di ricevere contributi da benefattori residenti in Italia, da utilizzare subito per assicurare ai bambini di Fllak non solo un pasto caldo, ma anche un futuro partendo dai banchi di scuola.

«Anche in questo caso – continua suor Maria – attraverso le adozioni a distanza cerchiamo di aiutarli sia economicamente che materialmente. Sosteniamo gli studi di ragazzi che frequentano la scuola media e l’università, naturalmente quando le famiglie non possono permetterselo. Importanti per noi sono i numerosi benefattori che ci vengono in aiuto anche dall’Italia», ha concluso suor Maria.