Ci sono diverse ipotesi in campo ma nel frattempo la struttura non può esser fatta deperire soprattutto per quel che riguarda le colture. E’ quanto sta accadendo all’Azienda Papparicotta di Andria che è stata affidata temporaneamente alla CAVIM, cooperativa con sede presso la Masseria Finizo ad Andria, sino a fine anno 2016. La Provincia, proprietaria di immobili e terreno, dopo un’iniziale volontà di cedere ed alienare l’intera struttura a causa dell’impossibilità di gestirla, ha scelto invece di eseguire un bando per l’affidamento temporaneo scaduto il 21 aprile scorso.

A quel bando ha partecipato solo la CAVIM a cui, dopo alcune verifiche preliminari e la consegna di documentazione integrativa, è stata affidata la struttura in via temporanea e con esecuzione del contratto in via d’urgenza nonostante gli uffici stiano terminando le procedure di verifica. All’azienda il compito di versare poco meno di 8mila euro quale canone di gestione come da offerta, e la necessità di intervenire rapidamente e con urgenza vista la fase fenologica e le condizioni climatiche. “Procastinare l’inizio del servizio – si legge nella determina dirigenziale provinciale – comporterebbe depauperamento degli impianti, rischio incendio alto e perdita di parte della produzione”.

Dal 13 maggio scorso, dunque, la struttura è affidata alla cooperativa andriese anche se, come detto, restano in campo diverse ipotesi per il futuro dell’azienda agricola provinciale. In primis, vista la richiesta formalizzata qualche settimana fa, l’assegnazione della gestione direttamente all’Istituto Agrario “Umberto I”, ormai statalizzato e disponibile ad accollarsi la gestione della struttura come ribadito in una conferenza di servizi di qualche giorno fa. L’apertura del mondo politico a questa ipotesi e la verifica dei requisiti sarà al centro di prossimi incontri tra gli enti. Per ora, tuttavia, è stata scongiurata la completa chiusura della storica azienda provinciale.