Ad Andria prende forma la proposta di intitolare una via, un parco o un giardino pubblico alla memoria di Sergio Ramelli, il giovane militante della destra giovanile brutalmente assassinato nel 1975 a Milano da esponenti dell’estrema sinistra extraparlamentare. L’iniziativa nasce da un Ordine del Giorno presentato in Consiglio comunale dal consigliere Andrea Barchetta (Fratelli d’Italia), con la sottoscrizione dei colleghi Nino Marmo e Luigi Del Giudice (Movimento Pugliese).

«Ramelli – spiegano i firmatari – fu preso di mira dopo aver espresso, in un compito scolastico, critiche alle Brigate Rosse. Vittima prima di intimidazioni, fu poi aggredito sotto casa con chiavi inglesi e morì dopo 48 giorni di agonia. Pagò con la vita il coraggio di difendere le proprie idee».

All’iniziativa si affiancano Gioventù Nazionale e Azione Studentesca, che sottolineano il valore simbolico della proposta: «È un’occasione per testimoniare la volontà di riconciliazione nazionale e per ribadire che nessuno, oggi come ieri, deve subire emarginazione, violenza o censure per le proprie idee. Il Consiglio comunale dimostri che la pacificazione può essere reale e concreta».

Il ricordo di Ramelli è stato rilanciato a livello provinciale attraverso eventi e presentazioni editoriali, tra cui il libro “Il tempo delle chiavi” di Nicola Rao e la recente pubblicazione “Uccidere un fascista” di Giuseppe Culicchia. I promotori auspicano che queste opere possano essere lette anche nelle scuole, proprio per riflettere sul valore della memoria storica e sulla condanna di ogni forma di violenza politica.

«Il suo nome – concludono – riecheggia oggi tra i vessilli della libertà, portato avanti con lo stesso sorriso che Sergio aveva stampato sul volto. Una strada in sua memoria ad Andria sarebbe un segnale di civiltà, giustizia e impegno per il futuro».