Continua a vivere grazie al ricordo e alle donazioni del suo papà e dell’intera famiglia, l’artista andriese Michele Ficarazzo, scomparso prematuramente nel 2006 all’età di 31 anni dopo una lunga carriera caratterizzata dall’amore per la pittura e per la sua terra, la Puglia.
L’ultima donazione, proprio questa mattina presso il Centro Ricerche “Sergio Fontana” di Canosa di Puglia. “Autunno” e “Zibaldone”, queste le due tele che da oggi arricchiranno la collezione artistica del Centro studi e ricerche della “Farmalabor”, quotidianamente frequentato da pazienti, personale sanitario e ricercatori.

Quella di stamattina rappresenta solo l’ultima delle donazioni delle opere di Michele che “abitano” ormai da qualche anno al Museo dei Vescovi “Monsignor Francesco Minerva” di Canosa, alla Cattedrale della stessa città, al Museo diocesano di Andria, alla Questura BAT e a Palazzo di Città di Andria, dove risiede il maggior numero di opere dell’artista. Dei quadri in grado di condurre l’osservatore in un viaggio introspettivo, dai paesaggi nelle campagne della Murgia alle distese del Tavoliere, ai mondi incantati e metafisici.

Alla cerimonia di questa mattina presenti oltre al primo cittadino, Vito Malcangio, il direttore del Museo dei Vescovi, Mons. Felice Bacco e il dottor Sergio Fontana, presidente della Farmalabor Srl che insieme al papà, Riccardo Ficarazzo, ha firmato l’atto di donazione.
Un bel gesto, solo l’ultimo da parte della famiglia, che oltre ad arricchire i luoghi di cultura delle città, permette all’artista di continuare a vivere nei luoghi della sua amata terra.