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A partire da martedì 24 dicembre 2019, in occasione delle festività natalizie, presso il Museo Diocesano “San Riccardo” di Andria partirà la mostra intitolata “Gesù Bambino, sculture e immagini della tradizione”, realizzata in collaborazione con la Biblioteca Diocesana “San Tommaso d’Aquino”. L’esposizione, aperta fino al 31 gennaio 2020, sarà visitabile gratuitamente durante i giorni e gli orari di apertura del Museo, ovvero dal martedì alla domenica, dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00. In particolare il Museo sarà aperto anche nei giorni 24 e 31 dicembre dalle 9.30 alle 12.30 con una breve chiusura tra le ore 13.00 e le ore 15.00; sarà aperto i giorni 25, 26 dicembre e 6 gennaio dalle 9.30 alle 12.30; infine il giorno 1 gennaio il Museo sarà chiuso.

Tutte le Chiese cristiane celebrano il Natale come giorno in cui si ricorda che il Creatore e Signore del Cielo e della Terra si è fatto uomo tra gli uomini a favore di tutta l’umanità. L’Incarnazione (insieme alla Resurrezione) è il centro costitutivo della religione cristiana. Per questo, non a caso, la devozione al Divino Infante è antica e ben testimoniata nell’arte: rinvia proprio al tema dell’Incarnazione di Cristo e al mistero ancora sconvolgente della Sua nascita nella notte di Betlemme.

La raffigurazione di Gesù infante, tuttavia, non è solo di pertinenza artistica e devozionale ma anche e soprattutto teologica. Già Anselmo d’Aosta nell’XI secolo s’interrogò sulla circoncisione di Cristo, riconoscendovi non soltanto il segno dell’umanità piena del Nazareno, ma anche l’inizio della sua Passione. La stessa riflessione sulla Santa Innocenza nell’arte si rivela pienamente nel corpo ignudo del Bambino, alimentando un’iconografia spesso intesa anche nell’ambito specifico della simbologia dell’Incarnazione.

La produzione artistica legata al culto del Bambino Gesù nei secoli, in particolare dal XVII secolo e specificatamente negli ambienti borghesi, ha assunto caratteristiche che all’interesse artistico ha legato la ricerca artigianale in stretto rapporto con la storia della devozione e del gusto. A quest’ultimo fanno evidentemente riferimento le vesti del Bambino e l’ambientazione spesso suggestiva in cui è collocato. Ma queste vesti e talora anche l’ambientazione sono dense di significati simbolici, che non possono essere compresi se non riconducendoli alla pietà popolare.

Mostrare il Bambino nudo o, al contrario, vestito di abiti e gioielli importanti, o addormentato in una sorta di giardino o lettino non era una scelta secondaria, né tantomeno neutra. Per i fedeli di un tempo, comportava fare riferimento a un contesto fisico e di pratiche devozionali che a noi osservatori contemporanei appartiene solo in parte. Una chiave di lettura ulteriore e trasversale alla mostra – e non certamente meno importante – è quella del realismo, che trova spesso nella polimatericità dei mezzi usati uno strumento di efficace comunicazione di importanti contenuti teologici.

La mostra “Gesù Bambino, sculture e immagini della tradizione” s’inserisce pressappoco in questo contesto o dimensione. «Con essa in definitiva – commenta don Giannicola Agresti Direttore del Museo e curatore della Mostra – il Museo, nel suo dialogo con la Città in questo speciale periodo dell’anno, propone dunque di guardare al centro del Natale per riscoprirvi la commovente e meravigliosa immagine del Bambino Gesù, densa di risvolti teologici e augurio per un mondo di pace e fratellanza a cominciare dalla nostra semplice quotidianità».

Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a [email protected], chiamare i numeri 334 1541661 e 0883 593382 o consultare la pagina Facebook Museo Diocesano “San Riccardo” Andria e il profilo Instagram @museodiocesanoandria.