partito democratico incontro MontegrossoUn progetto di riqualificazione di una strada provinciale importante, in corso di realizzazione, da oltre 28 milioni di euro ma che nel frattempo taglia fuori dal panorama dei collegamenti con le città di Andria e Canosa la borgata di Montegrosso. E’ l’assurda vicenda che sta interessando residenti, aziende ed attività commerciali di uno dei borghi autentici d’Italia, un luogo che da tutti è definito la porta d’accesso al Parco Nazionale dell’Alta Murgia e che conserva in se caratteristiche agricole uniche nel suo panorama. Ma il progetto che sta interessando il raddoppio della SP2, un progetto partito nell’ormai lontano ottobre 2016 e che per gennaio di questo anno avrebbe già dovuto vedere, nelle intenzioni il viaggio inaugurale. Opera ancora lontana dall’esser completata per l’ammodernamento dei 10 chilometri affidati già oltre sei anni fa che, nel progetto definitivo, ha completamente escluso l’accesso diretto alla borgata di Montegrosso. A sollevare il problema, accogliendo le istanze di residenti ed aziende, è stato il Partito Democratico di Andria con la segreteria cittadina guidata da Giovanni Vurchio che, dopo un primo incontro esplorativo, ha organizzato un secondo momento di confronto questa volta direttamente con i vertici politici della Provincia e con gli uffici tecnici provinciali.

Nel momento in cui la SP2 sarà definitivamente riqualificata l’unico modo per accedere a Montegrosso sarà attraverso strette e difficoltose strade rurali. Da Canosa si arriverà in borgata solo da Contrada San Domenico, mentre giungendo da Andria bisognerà svoltare nel bivio dove è presente l’Azienda provinciale Papparicotta e di lì proseguire per la strada rurale che congiunge tutte le borgate andriesi. Insomma una situazione estremamente disagevole visto che il collegamento rapido immaginato con il raddoppio della SP2 tra Andria e Canosa, sarebbe stato fondamentale per l’ulteriore sviluppo della borgata di Montegrosso vero punto di riferimento per diverse aziende agricole, per l’enogastronomia territoriale e così via.

Le soluzioni, tuttavia, non sono molte. Dall’incontro è emerso come sia improbabile pensare ad una rotatoria poiché questo presuppone una retrocessione della categoria della strada provinciale a scorrimento veloce. Dagli uffici tecnici provinciali, tuttavia, è emersa una ipotetica idea per risolvere il problema sistemando lo svincolo per Minervino che attualmente ha l’unico ponte presente sulla direttrice tra Andria e Canosa, completando poi la complanare per tornare verso la borgata. Un percorso che si allungherebbe di circa un chilometro e mezzo a tratta e che, tuttavia, ha un costo molto elevato di circa 3 milioni di euro. Un costo che la Provincia, per bocca del neo presidente Lodispoto, ha già richiesto alla Regione per completare l’opera stessa.

Soddisfazione a metà per i residenti e per i vertici del PD provinciale e comunale di Andria. Bene l’attenzione mostrata dalla Provincia dopo anni di silenzio verso l’argomento, male la necessità di importanti investimenti che comunque complicheranno inevitabilmente l’accesso alla borgata. Ora è tutto rinviato ad un prossimo incontro che dovrebbe chiarire altri aspetti tecnici.