Nel momento in cui la SP2 sarà definitivamente riqualificata l’unico modo per accedere a Montegrosso sarà attraverso strette e difficoltose strade rurali. Da Canosa si arriverà in borgata solo da Contrada San Domenico, mentre giungendo da Andria bisognerà svoltare nel bivio dove è presente l’Azienda provinciale Papparicotta e di lì proseguire per la strada rurale che congiunge tutte le borgate andriesi. Insomma una situazione estremamente disagevole visto che il collegamento rapido immaginato con il raddoppio della SP2 tra Andria e Canosa, sarebbe stato fondamentale per l’ulteriore sviluppo della borgata di Montegrosso vero punto di riferimento per diverse aziende agricole, per l’enogastronomia territoriale e così via.
Le soluzioni, tuttavia, non sono molte. Dall’incontro è emerso come sia improbabile pensare ad una rotatoria poiché questo presuppone una retrocessione della categoria della strada provinciale a scorrimento veloce. Dagli uffici tecnici provinciali, tuttavia, è emersa una ipotetica idea per risolvere il problema sistemando lo svincolo per Minervino che attualmente ha l’unico ponte presente sulla direttrice tra Andria e Canosa, completando poi la complanare per tornare verso la borgata. Un percorso che si allungherebbe di circa un chilometro e mezzo a tratta e che, tuttavia, ha un costo molto elevato di circa 3 milioni di euro. Un costo che la Provincia, per bocca del neo presidente Lodispoto, ha già richiesto alla Regione per completare l’opera stessa.
Soddisfazione a metà per i residenti e per i vertici del PD provinciale e comunale di Andria. Bene l’attenzione mostrata dalla Provincia dopo anni di silenzio verso l’argomento, male la necessità di importanti investimenti che comunque complicheranno inevitabilmente l’accesso alla borgata. Ora è tutto rinviato ad un prossimo incontro che dovrebbe chiarire altri aspetti tecnici.