«Lo avevano detto da subito che le procedure adottate quest’anno dalle scuole non ci convincevano e i fatti ci stanno, purtroppo dando ragione». Claudio Sinisi delegato della Confcommercio di Andria torna a parlare della questione dei libri di testo ad Andria sollevata, ripetutamente, già nelle scorse settimane.

Le scuole quest’anno hanno deciso di percorrere una strada diversa rispetto a ciò che è accaduto in passato: anziché consegnare le cedole alle famiglie e lasciare liberi i genitori di recarsi per il ritiro dei libri in qualsiasi cartolibreria cittadina, hanno pubblicato sui propri portali manifestazioni di interesse finalizzate all’affidamento della distribuzione dei libri ad un unico soggetto, contrariamente a quanto deciso anche in una riunione al Comune che si è tenuta il 25 giugno scorso.

«Apprendiamo da una pec, che ci giunge per conoscenza dall’avvocato di uno dei cartolibrai nostri associati che una scuola, di cui in questa sede non facciamo il nome per parlarne nei luoghi deputati, decidendo di intraprendere la procedura sul Mepa (Mercato elettronico pubblica amministrazione), ha avviato l’iter per la manifestazione d’interesse con un provvedimento datato 30 luglio. A questo avviso hanno risposto 8 cartolibrerie le cui generalità e la scontistica offerta si evincevano in una determina dirigenziale del 12 settembre. Quella del nostro associato presentava lo sconto maggiore, pari al 10% sul costo di copertina. Dopo qualche giorno, da ciò che leggiamo nella lettera del legale, l’istituto con una determina procede all’affidamento diretto con ordine di acquisto su Mepa ad un cartolibraio che aveva presentato un’offerta di sconto inferiore, disattendendo dunque l’esito della manifestazione d’interesse – spiega Sinisi. Detto ciò, ci uniamo alla richiesta fatta dal nostro associato, per il tramite del suo avvocato, è cioè di revocare la determina e di adottare il metodo più semplice e chiaro delle cedole così da dare la possibilità a ciascuna famiglia di recarsi dal proprio cartolibraio di fiducia a ritirare i testi per non danneggiare nessun rivenditori e lasciare liberi i genitori di scegliere dove andare. Inoltre, chiediamo al Commissario prefettizio, che ha ricevuto la stessa missiva per conoscenza, di intervenire nella vicenda visto che in ballo ci sono soldi pubblici che il Comune ha stanziato per questa fornitura e di verificare inoltre la correttezza dell’iter anche in altri istituti scolastici – conclude Claudio Sinisi».