«Dopo il primo mese del 2017 possiamo dire che la città conserva gli stessi problemi del 2016. L’unica novità è che finalmente qualche rappresentante della maggioranza ha ammesso “la possibilità” che il nostro Sindaco, se ve ne sarà l’occasione, si candiderà per il Parlamento abbandonando la nave comunale al suo destino».

Con queste parole i consiglieri del Movimento 5 Stelle attaccano l’Amministrazione.

«L’analisi a 360° non può che cominciare dalla mobilità. La situazione del manto stradale è critica in molti punti della città e non parliamo solo delle strade periferiche o i tratturi di campagna (abbandonati anche loro), parliamo anche delle zone centrali della città. Sull’asfalto martoriato segnaletica sempre scarsa mentre per il traffico, che regna sovrano con relativo inquinamento dell’aria, non è stata presa alcuna iniziativa degna di nota. Sul trasporto pubblico attendiamo ancora il completo aggiornamento dei mezzi come da contratto, mentre in Piazza Bersaglieri gli autobus di tutte le diverse linee sono costretti a sostare anche in doppia fila e rimane nell’archivio del Consiglio la nostra proposta di spostare il capolinea a Largo Appiani. A smuovere l’opera dell’interramento della ferrovia non è servita neanche l’immane tragedia, con i parenti delle vittime che attendono ancora le risposte a loro dovute. Anche della stazione Andria Sud, che doveva essere inaugurata un anno fa, non si è saputo più nulla, mentre si può apprezzare il grande rondò di collegamento realizzato in Via Vecchia Bisceglie, praticabile in barca quando piove. L’opera è lo stralcio iniziale della nuova area mercatale che con questi ritmi potrebbe essere pronta tra trenta anni, quando Giorgino si candiderà alla Presidenza di Marte.

Abbandonato il bike-sharing e confermato l’affitto del ponte Bailey di Via Carmine, l’idea dell’amministrazione andriese potrebbe essere quella di un museo a cielo aperto delle opere incompiute: la pista per il pattinaggio, il Centro Fornaci, il Centro ascolto famiglie di Piazza S. Agostino, Piazza Trinità, il teatro presso l’ex macello, a cui si aggiungono opere provinciali come i problematici allargamenti della Andria-Trani e della Andria-Bisceglie, o la storia infinita delle aule del Liceo Nuzzi (telefonare al Presidente della Provincia Giorgino), a cui si aggiungono la discarica comunale chiusa da maggio 2015 con i relativi danni per gli andriesi. Impossibile dimenticare anche i 770mila euro di tangenti dell’appalto rifiuti rimasti senza una reazione politica (citofonare al Presidente Aro-Rifiuti Giorgino).

Persiste il mistero della documentazione inaccessibile sul cimitero comunale alla Procura della Repubblica. Di questo passo, a breve, ci diranno di forzare una delle cappelle per trovarli. Gli andriesi potranno apprezzare anche la riduzione dei reparti dell’ospedale di Andria, unita alla promessa di Emiliano di costruire un nuovo ospedale. Nello stesso pacchetto la promessa di camminare sull’acqua e quella di moltiplicare i pani e i pesci. L’unico che ci ha creduto è stato il Presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ASLBT (fino a tempo fa, faxare Giorgino). Se poi consideriamo che le problematiche del depuratore cittadino dipendono anche dall’Autorità Idrica Pugliese, il cui presidente è una tale Giorgino, possiamo comprendere la motivazione per la quale diversi politici locali confidano nella migrazione del nostro sindaco a Roma: grazie alla sua candidatura romana aumenterà il tasso di occupazione cittadino per le poltrone che lascerà libere.

Se per costoro i conti tornano, per gli andriesi a cui verrà lasciato un bilancio comunale in dissesto per decine di milioni di euro, i conti non sono mai partiti. Del resto, se si spendono 110 mila euro per l’emergenza neve, 60 mila euro per quattro incontri al Castel del Monte e 7 mila euro per fare la formazione ai dirigenti scolastici, senza considerare le cene politiche, quando tutti i creditori del Comune di Andria attendono in media 190 giorni per essere pagati, come si può sperare che i conti tornino?».