Proccupante calo delle aziende artigiane in Puglia. Ce ne sono 70.759 (contro le 71.867 dell’anno precedente). Se ne sono «perse» 1.108, pari ad una flessione dell’1,5 per cento.

È quanto emerge da un’indagine sulla nati-mortalità delle attività economiche, elaborata dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere-Infocamere.

Il saldo negativo è dovuto principalmente alla chiusura di 554 ditte di costruzioni, pari ad un tasso del 2,2 per cento. Il comparto edile rappresenta il 34,1 per cento della totalità delle imprese artigiane.

In calo anche l’andamento delle attività manifatturiere che rappresentano il 23,3 per cento dello stock complessivo.

Seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio; il settore dei trasporti, i servizi di alloggio e di ristorazione.

In controtendenza alle altre attività, solo  le agenzie di viaggio e noleggio, con un incremento di 38 società.

«I dati elaborati dal nostro Centro Studi – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – segnalano un calo delle aziende artigiane su base annuale.

Secondo Sgherza – pesa la situazione delle imprese edili e dei loro addetti, letteralmente falcidiati negli ultimi cinque anni. Allo stesso modo preoccupa lo stato del manifatturiero artigiano, stressato dalla dissoluzione di intere filiere produttive e soffocato da tasse e burocrazia. La Puglia non può permettersi di perdere ulteriore terreno in un settore essenziale per la sua economia. La nuova programmazione regionale avvalendosi delle sulle risorse comunitarie – conclude il presidente – dovrà guardare con rinnovata attenzione all’artigianato al fine di garantirne la ripresa».