I 27 milioni di euro che dal 2013 sono appostati per realizzare la cosiddetta Tangenziale Ovest della città di Andria sono di gran lunga insufficienti per realizzare l’opera che sarebbe coperta solo per quasi un terzo. A metterlo nero su bianco è la provincia BAT che ha stabilito di appostare quasi 100mila euro complessivamente nel 2025 per affidare ad un legale il supporto al rup che deve gestire questa procedura. La provincia, infatti, deve decidere se procedere o meno alla firma del contratto con la ditta vincitrice per la realizzazione dei lavori e cioè la Doronzo Infrastrutture di Barletta. E infatti il supporto legale servirà, come scritto nella determina, prima ad una fase pre contrattuale in cui comprendere se arrivare alla firma del contratto per i lavori o alla revoca dell’aggiudicazione. Nel caso fosse sottoscritto il contratto ci sarà poi un’ulteriore supporto necessario a capire come poter procedere considerando le risorse insufficienti e, soprattutto, la necessità di rendicontare l’opera entro il 31 dicembre 2025 così come altri lavori realizzati con fondi di sviluppo e coesione relativi però all’annualità 2007/2013.

Di certo c’è che la Provincia non ha disponibilità di risorse proprie per neanche immaginare di dar seguito ai lavori e, soprattutto, al momento non sembrano esserci possibilità di avere ulteriori fondi regionali (considerato che niente è stato appostato nella nuova programmazione). Sulla vicenda pende un ulteriore ricorso in cassazione da parte del comune di Andria dopo l’approvazione della variante urbanistica sull’opera avvenuta ad aprile scorso da parte di un commissario ad acta. L’ente così come diverse associazioni della città e del territorio ha più volte chiesto alla Provincia, ed alle autorità giudiziare, di stoppare l’opera ritenuta inutile, dispendiosa di soldi e soprattutto troppo impattante anche a livello ambientale. La provincia in realtà, nei primi giudizi in tribunale, si è costituita contro il comune di Andria per fare in modo che l’opera andasse avanti. Ma oggi arriva, difatto, la certificazione che non sarà mai possibile realizzarla con quei fondi a disposizione.