«Abbiamo più volte criticato l’ostinazione dell amministrazione comunale andriese che per il dimensionamento della rete scolastica si è affidata ad un dequalificante criterio di suddivisione e bilanciamento del numero di alunni di ciascuna scuola a una sterile media aritmetica considerando l’intera popolazione scolastica andriese di 9610». E’ l’amara costatazione di Raffaele Delvecchio responsabile territoriale della UIL Scuola BAT, che in una nota incalza e spiega le ragioni del “no” al nuovo piano di dimensionamento scolastico approvato dalla giunta comunale di Andria contro i pareri di sindacati e consigli d’istituto.

«Lo sosteniamo da anni le comunità scolastice sono costutuite di persone e non di numeri che da un giorno all’altro, solo per far quadrare i conti, non devono essere sballottate da una scuola all altra. In questo modo – aggiunge Delvecchio – verrebbe a determinarsi un vulnus per l organico del personale docente ed ata delle scuole coinvolte con possibilità di contrazione del numero di unità oltre che una inutile mobilità».

«Aggiungiamo che l’amministrazione comunale non ha ben chiara la geografia del territorio dal momento che accorpa plessi scolastici distanti tra loro, nonché istituti al di sotto della media stabilita dalla Regione Puglia per il normo dimensionamento di 900 alunni – continua il responsabile della Uil Scuola – La delibera, altresì, non tiene conto della logica della verticalizzazione e svuota l’offerta formativa del circolo didattico Rosmini isolandolo dall’intero piano di dimensionamento. Si ritiri il provvedimento di Giunta per mantenere lo status quo ancora per un anno e si cominci già da ora ad aprire un tavolo di vero dialogo e condivisione per l’anno scolastico 2023/24. Non si può continuare – conclude Delvecchio – sulla strada dei tagli indiscriminati nei confronti delle scuole che oggi rappresentano l unico presidio di formazione delle nuove generazioni».