«All’indomani del Consiglio Comunale del 14 dicembre, la coalizione del centro-destra invita la maggioranza di centro-sinistra a gettare via la maschera e dire una volta per tutte la verità e manifestare la propria volontà politica. Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata approvata la deliberazione relativa agli equilibri di bilancio ed alle variazioni e tutti si sono affrettati a dichiarare, sulla scorta dell’incipit del Ministro degli Affari Regionali, che trattasi di una fotografia dell’attuale situazione. Ebbene, così come si evince dallo stesso provvedimento e dagli interventi dei Consiglieri Comunali di maggioranza, trattasi di una fotografia che porta ad affermare che da un punto di vista formale la situazione è in equilibrio». Scrive così, in una nota, la colazione di centrodestra di Andria.

«A questo punto ci sorgono legittime delle domande a cui la maggioranza di centro-sinistra è tenuta a rispondere. Qual è la differenza tra equilibrio formale ed equilibrio sostanziale, dal momento che i numeri sono attestati da un Dirigente con il parere favorevole dei Revisori dei Conti? E rispetto al piano di riequilibrio pluriennale, approvato nel novembre 2018, è stata chiesta la proroga alla Corte dei Conti e cosa succede se la Corte non concede la proroga, non avendo prodotto le integrazioni richieste?

Da più parti la maggioranza di centro-sinistra dichiara che il piano ha delle carenze e non può reggere rispetto al periodo di risanamento dei 15 anni, ma la stessa maggioranza di centro-sinistra è a conoscenza che, indipendentemente dalle integrazioni e dal termine dato dalla Corte dei Conti, ha la facoltà, in base all’art.243 bis n.5 testo unico Enti Locali, come nuova amministrazione, di rimodulare integralmente il pianonei 60 giorni successivi alla sottoscrizione della relazione di inizio mandato, dimostrando, così, la propria capacità e competenza ed attuando quel bene comune più volte auspicato? Peraltro, sul punto è intervenuta anche l’approvazione del decreto semplificazioni nell’agosto 2020 che ha dato ulteriori aperture agli enti locali per la rimodulazione dei piani di equilibrio pluriennali, così come fatto anche più volte da numerose Comunità.

In ultimo ma non per ultimo, rincresce constatare che ad oggi, a ben due mesi dall’insediamento, questa maggioranza non abbia ancora presentato le linee programmatiche di “governo”. Quelle idee, programmi e progetti oggetto di ostentazione propagandistica durante la campagna elettorale, che sembravano essere già sui tavoli di lavoro, oggi non trovano ancora alcuna collocazione documentale. Dopo 18 mesi di commissariamento Andria non può continuare ad essere “amministrata a vista” rischiando di diventare vassallo della politica regionale o nazionale.

A distanza di tempo, ci aspettavamo una politica di maggioranza pronta a scendere in campo e in grado di gestire l’immediato quotidiano ma anche il futuro della Città.
Oggi, rivendicando il ruolo e il rispetto delle forze di opposizione che rappresentiamo, ribadiamo che ci saremmo aspettati altro e ben altro che una politica “fast food”.
La risposta a tutte queste domande servirebbe davvero a fare chiarezza ed a manifestare la reale volontà politica ed amministrativa sul futuro della nostra Comunità.

Le bugie, purtroppo, hanno le gambe corte e non vorremmo che ci si volesse trincerare dietro tecnicismi per mettere in atto una precisa strategia politica e cioè di non voler rimodulare eventualmente il piano per non assumersi responsabilità e delegare la decisione ad organi terzi. “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”ripeteva un noto politico Italiano».