«In uno dei momenti più difficile della storia d’Italia, in trincea, nella battaglia contro il coronavirus, ci sono migliaia di lavoratori che ogni giorno escono dalle proprie case e vanno a compiere il proprio dovere, in prima linea, come ai tempi del fronte. I nuovi soldati, i nostri eroi. A loro vogliamo dire semplicemente grazie, un plauso al senso di abnegazione che li contraddistingue, non sono dei Superman ma padri e madri, figli e nipoti, che nonostante la paura del virus fanno vincere il senso di responsabilità e la solidarietà tra colleghi, perché se uno decidesse di restare a casa altro non significherebbe che caricare di lavoro chi resta in servizio». Interviene così, in una nota corale, la Cgil Bat.

«E allora grazie a:
• I lavoratori della Filcams: le Guardie giurate che garantiscono vigilanza e sicurezza, gli addetti alle pulizie che sanificano gli ambienti e a quelli delle mense che distribuiscono viveri oltre alle cassiere ed agli addetti alle vendite nei supermercati che, nonostante tutto, dietro le mascherine continuano a regale sorrisi ai clienti. E poi ci sono gli addetti dei cimiteri che provvedono a dare degna sepoltura ai nostri cari.
• I lavoratori della Fp: gli operatori sanitari in prima linea (medici, infermieri, tecnici, addetti al pre-triage ecc.), gli autisti e i sanitari del 118, gli ausiliari che garantiscono la sanificazione degli ambienti, gli operatori dei servizi sociali che vanno avanti nell’assistenza domiciliare ed il segretariato sociale, gli addetti delle Rsa e delle case di riposo che si occupano di anziani e disabili. Grazie agli operatori ecologici e a tutti coloro che si occupano di igiene ambientale.
• I lavoratori della Flai: gli addetti dell’agroalimentare che stanno continuando a produrre beni di prima necessità, le guardie campestri che proseguono nell’azione di vigilanza del territorio rurale, gli operai agricoli che sono impegnati nelle fasi di preparazione dell’ortofrutta che nei prossimi mesi arriverà sulle nostre tavole.
• I lavoratori della Filctem: gli operai del Tac che operano all’interno delle aziende rimaste aperte perché producono dispositivi di protezione individuale e tutti gli addetti del settore energetico ed elettrico, dell’acquedotto, delle aziende di distribuzione del gas, del settore chimico-farmaceutico e del deposito del porto di Barletta che si occupano del carburante che arriva e che viene distribuito.
• I lavoratori della Filt: gli autisti, i ferrovieri, i pulitori degli appalti Fs e gli addetti alle piattaforme logistiche che garantiscono gli spostamenti, seppur nei limiti imposti dalle prescrizioni contenute dei decreti governativi. Con il loro lavoro non si ferma il trasporto e dunque anche i generi di prima necessità possono essere a portata di tutti.
• I lavoratori della Flc: i docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado che instancabilmente lavorano con la didattica a distanza e l’e-learning nonostante le difficoltà legate ai canali informatici pur di far sentire costante la loro presenza ai bambini e ragazzi a casa.
• Le badanti che, nonostante l’emergenza, continuano a prendersi cura degli anziani dello Spi che si trovano in condizione di solitudine, talvolta senza nessuna assistenza e supporto se non il loro.
• I lavoratori della Slc: i postali, tra addetti agli sportelli e portalettere che attraversano le nostre città mentre noi stiamo a casa, gli operatori dei call center pronti a fornire assistenza e quelli delle telecomunicazioni che operano in emittenti pubbliche e private per tenerci costantemente aggiornati.
• I lavoratori della Fiom: gli operai metalmeccanici che producono pezzi di ricambio per mezzi agricoli, addetti delle officine pronti ad intervenire in caso di guasti alle macchine delle aziende in produzione, elettricisti e manutentori di ascensori per garantire sicurezza anche nelle strutture sanitarie.
• I lavoratori della Fillea: gli operai edili che continuano a occuparsi della manutenzione stradale, della messa in sicurezza e sorveglianza dei cantieri otre che degli impianti fissi.
• I lavoratori del Nidil: gli assistenti sociali e gli operatori sociali che, tra l’altro, operano anche nella precarietà delle partite iva, delle collaborazioni e del lavoro autonomo ma proseguono con il loro impegno costante a favore delle fasce più deboli della società. E poi ci sono i riders che continuano instancabilmente con le consegne a domicilio.

Grazie a tutti voi per quello che state facendo e se andrà tutto bene sarà anche grazie a voi!».