«Desta particolare interesse l’intervento precente del dott. Vincenzo Caldarone (Rete Civica Popolare) in ordine all’idea di proposta e progetto politico su cui da tempo si sta lavorando, da sottoporre agli andriesi in vista delle prossime elezioni amministrative». Ad affermarlo è il presidente del Partito Democratico della Bat Giovanna Bruno.

«Si sta lavorando con il Partito Democratico, che si è reso sin da subito promotore di un tavolo di confronto su iniziativa del segretario cittadino, con le liste civiche, con alcune associazioni giovanili, con i responsabili dei Verdi, di Leu, di Italia Viva, con il mondo imprenditoriale e con tanti altri soggetti, organizzati e non, che a vario titolo stanno dando un contributo di idee su cui puntare l’azione di costruzione di una coalizione, di un programma di governo e di un modello di governance da attuare. Così come con il dott. Caldarone e con altre persone in linea con la sua impostazione, da tempo ci si sta incontrando, lavorando su idee e obiettivi da condividere, in netta discontinuità con chiunque, a diverso titolo, abbia amministrato Andria negli ultimi 9 anni, portandola al collasso generale senza mai ad oggi assumersene la responsabilità. Nell’ambito di questo percorso, sono state esitate delle disponibilità a ricoprire la carica di candidato sindaco. Ma, com’è ben evidente, non ci si stanno lacerando le vesti per imporre a tutti i costi questo o quel nome. Al nome si arriverà un secondo dopo aver definito le azioni, il programma, gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere. Si è a buon punto in ordine a questo. I tempi stanno ormai divenendo maturi per definire tutti i tasselli. Sarà una squadra di donne e uomini a muovere la macchina dei consensi, forti della quotidiana campagna elettorale che tanti di noi portano avanti sempre, attraverso il contatto reale con la comunità. Nessuno deve sentirsi escluso da questa sfida di rilancio della nostra Città. Ciascuno con le proprie competenze, il proprio entusiasmo, il proprio bagaglio di esperienza o con la propria voglia di iniziare a fare esperienza sul campo. Tutti, indistintamente, al lavoro per un unico obiettivo: Andria deve rialzare la testa. Deve avere nuovamente speranza, deve acquisire fiducia, deve vincere la sfida della ripresa socio-economica, del recupero valoriale, dell’elevazione morale. Tutta questa energia, tutta questa voglia di mettersi a disposizione di questo progetto alto, vogliamo che tenga conto della emergenza che il sistema paese si trova a vivere e che deve farci recuperare il senso vero di comunità, di ciò che urge maggiormente e realmente rispetto alle sterili polemiche intorno al nulla. A partire dai problemi di casa nostra che sono già tanti di per sé e che in questa emergenza si stanno accentuando e corrono il rischio di far deflagrare irrimediabilmente la comunità. Utilizziamo questo tempo per costruire, non per distruggere. Relazioni, reti solidali, positività, senso civico. Costruire. Poniamoci come interlocutori seri e credibili di chi oggi si sente spaesato e spaventato, anche in questa nostra Città. Questo è il ruolo della politica. Dare risposte, creare speranze reali, non false aspettative. Studiare per risolvere i problemi, per dare prospettive. In tutti i settori, a più livelli. Dare speranza. Noi ci stiamo provando, chiedendo a tanti di unirsi in questo percorso. Non ci sono steccati precostituiti o imposizioni dall’alto. Assolutamente no. E’ un cammino, a più voci. Nessuno si tiri fuori, c’è tanto da fare e bisogna mettersi in gioco. Non è più tempo di delegare ad altri ciò che noi per primi dobbiamo sentirci in dovere di offrire per vivere questo nostro tempo, migliorandolo. Si può fare!»