E’ un documento firmato dal commissario vicario, la dott.ssa Rachele Grandolfo, a far tornare a sperare la Città di Andria in campo culturale. Lo storico Teatro Astra, chiuso ormai da moltissimi anni e di proprietà privata, potrebbe in qualche modo divenire di proprietà comunale. Non una idea irrealizzabile, vista anche la situazione economica dell’ente, bensì una idea percorribile grazie ad un ipotetico finanziamento della Regione Puglia finalizzato proprio all’acquisto di beni culturali allo scopo di promuovere turismo e valorizzare il patrimonio culturale. Tra le altre cose il Teatro Astra è stato nuovamente giudicato dall’amministrazione commissariale come di notevole interesse storico e sociale per la comunità. Un iter, in realtà, partito già a gennaio 2018 quando l’ex Amministrazione Comunale, del Sindaco Giorgino, presentò formale adesione al finanziamento regionale per l’acquisto del Teatro Astra. Per questa soluzione, lo ricordiamo, si era battuta anche un’associazione, gli “Amici del Teatro Astra”, che diedero vita ad una petizione da oltre 14mila firme.

Su quell’area, in realtà, vi è stata a lungo una battaglia legale tra i proprietari e l’ente comunale, una battaglia legale che ha portato alla ritipizzazione con mutamento della destinazione urbanistica fatta però eccezione per la facciata prospiciente il corso Cavour. Nella lunga cronistoria di questo immobile, tuttavia, la svolta potrebbe esser arrivata solo qualche giorno fa, quando la Regione Puglia ha chiesto formalmente all’ente di trasmettere una documentazione integrativa per l’avvio delle procedure di finanziamento. Ad inizio dicembre un incontro con le diverse parti in campo e la nuova manifestata adesione dell’ente comunale a proseguire nell’inter di adesione al finanziamento regionale di acquisto del Teatro Astra. Una piccola goccia, in realtà, in un iter a cui mancano ancora dei tasselli. Ma si torna a parlare di un luogo culturale essenziale per la crescita di una comunità, un luogo storico e di pregio, un luogo di aggregazione che si potrebbe ancora salvare da una inesorabile sorte e cioè quella di esser trasformata in un complesso edilizio.

Ed allora sperare non è poi così peregrino, sperare che i proprietari comunichino la volontà di cedere la struttura in modo formale e soprattutto che il Teatro di Andria venga acquisito e rimesso in funzione. Il futuro potrebbe anche non esser così a tinte fosche come ci si può immaginare.