Multidisciplinarietà, innovazione, internazionalizzazione, partecipazione, accessibilità. Tornano, si ripetono come un bel mantra le parole chiave per il Festival Castel dei Mondi presentato stamane nella sala stampa della regione Puglia, e che anche quest’anno esplora la scena contemporanea nelle arti, osserva e presenta quanto di più nuovo e originale che la creatività internazionale produce. Cercare, insomma, dove gli altri non guardano.

La 23^ edizione del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi, dal 4 al 22 settembre, rassegna della Città di Andria, sostenuta da Regione Puglia – Assessorato Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese. È un Festival che osserva e presenta quanto di più nuovo e originale la creatività internazionale produce, da Collectif berlin, a I sacchi di sabbia, alla prima europea di The Hex di Karma Fields, Museum of the Moon (quarta tappa in Puglia), a Federico Sacchi (progetto Rediscovery), Lucido Sottile e altre produzioni che possono essere osservate scorrendo il programma. Diverse le location scelte in città, Mater Gratiae, Palazzo Ducale, Chiesa di San Domenico, Piazza Catuma, Chiostro San Francesco.

Intervenendo alla conferenza stampa il Commissario Straordinario, dott. Gaetano Tufariello, ha dichiarato: «Sono lieto di parlare di Andria sotto altri aspetti. Tra le varie eredità che Andria si è trovata a gestire c’è anche qualche eredità positiva. Non conosco bene questo Festival, ma attraverso il Consorzio Teatro Pubblico sono ben lieto di aver contribuito a costruire insieme questa edizione. Una sorpresa positiva dunque. Il Festival 2019 esalta i vari contenitori della città e questo è sempre positivo. Andria attraversa un momento difficile, c’è il rischio di una sorta di appannamento culturale, ma dobbiamo reagire. Purtroppo non abbiamo potuto mettere risorse proprie del nostro bilancio e per questo ringraziamo il Presidente della Regione, Michele Emiliano, ed i consiglieri regionali del territorio, per essersi impegnati per ottenere questo risultato. Ci prepariamo dunque a vivere un settembre importante con un Festival nel cui cartellone è stato inserito anche l’evento artistico finale delle Feste Patronali con l’inserimento di un concerto folk della Orchestra della Taranta. Crediamo quindi, fortemente – ha concluso Tufariello – nella cultura come veicolo economico, come volano dell’economia cittadina».

Ad aprire la conferenza stampa è stato Sante Levante, direttore generale del CTPP: «Mi auguro – ha detto – che questa edizione possa attirare nuovo pubblico, perché merita sempre di più nuove e numerose condivisioni e nuovi pubblici. Prendiamo atto del momento di ristrettezza economica che circonda questa edizione, e ringrazio la Regione Puglia per la volontà di mantenere in vita questa realtà a cui anche noi del Tpp siamo affezionati. Che possa diventare un festival della regione, non solo del bacino a nord di Bari ma di tutta la Puglia, con le sue prime nazionali ed europee, con la sua ricerca, le sue proposte.

Ha concluso il dott. Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Cultura della Regione: “Non dovete ringraziare la Regione Puglia, perché siamo convinti che se non si fosse realizzata questa edizione, così come le altre edizioni, ne avrebbe perso la Puglia e tutto il sistema. Siamo noi ad essere convinti che sia giusto e importante investire in realtà come queste, profondamente coerenti con le caratteristiche del piano strategico cultura; lì abbiamo parlato di identità meticcia, di territorio fatto di attraversamenti e contaminazioni. Nonostante la difficoltà degli anni scorsi, è giusto e importante andare avanti e insistere, perché quando un vento è forte, contamina in sé, al di là delle difficoltà”.

Di seguito il programma:

Apre il Festival, Perhaps all the dragons, il lavoro di Collectif berlin, capolavoro di
di Berlin (Bart Baele, Yves Degryse), 4/5/6 settembre (Andria Mater Gratiae 17.30/19.00/20.30/22.00), lavoro che è valso al duo belga riconoscimenti unanimi di pubblico e critica (e ha superato ad oggi le 600 repliche in tutto il mondo) – racconta trenta storie, raccolte in diversi paesi e trasformate in altrettanti monologhi video e inserite in una costruzione drammaturgica che le mette in relazione tra di loro.

Seguirà I Sacchi di Sabbia, con il testo scritto insieme a Massimiliano Civica I dialoghi degli dei (6/7 settembre, Palazzo Ducale) un divertissement squisitamente letterario, in cui l’autore, attingendo dal patrimonio del mito, offre una rappresentazione originale, ironica, sorprendentemente quotidiana della cosmogonia classica. Gli scontri familiari tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo resistono alla sfida del tempo. Per la prima volta I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica – con il sostegno della Compagnia Lombardi-Tiezzi – si interrogano proprio sul senso profondo della parola “intrattenimento”. Da segnalare il documentario dal vivo del musicteller Federico Sacchi: Talk Talk Before the Silence che racconta una delle più affascinanti meteore del rock: la band di Mark Hollis. Un gruppo di culto (It’s My Life, Such a Shame) che ha vissuto una breve, intensa parabola inversa dalle vette del pop dei primi anni ’80 alla scomparsa dalle scene (11 settembre Palazzo Ducale). Da non perdere il 12 e 13 settembre in Piazza Catuma la Festa finale del Festival con lo spettacolo The Hex del dj performer Karma Fields. In esclusiva europea. Una serata dance electro dance all’interno di un pentagono sulle cui pareti vengono ritratte in 3d algoritmi e sistemi informatici.

E dal 9 al 22 settembre nella Chiesa di San Domenico (my-moon.org): Museum of the Moon, la nuova opera dell’artista britannico Luke Jerram. Una mega installazione che permette di osservare la luna, un diametro di 7 metri, esternamente costituita dal “linguaggio figurato” dettagliato della superficie lunare in 120 dpi, fornito dalla NASA, su scala 1:500,000. L’installazione audio surround è il frutto della fusione tra l’immaginario lunare, la luce lunare ed una composizione musicale del compositore Dan Jones, vincitore dei premi BAFTA e Ivor Novello.

Tra le altre proposte (undici spettacoli) anche la nostra Roberta Ferrara (Equilibrio Dinamico): Young heart run free (8 settembre Chiostro di San Francesco) e, stesso giorno, ma in Piazza Catuma, Stupor, di Opera Teatro di Melfi, diretta da Giampiero Francese, allestito nell’ambito dei progetti per Matera Capitale Europea della Cultura. Tra un quadro e l’altro, le immagini e la danza di Elisa Barucchieri.

Ci sarà una OFF edition dal 9 al 13 settembre anche a Trani e Barletta, oltre che ad Andria: il Southsidestory/The B-side of Casteldeimondi a cura di Piergiorgio Guarini; dal 9 al 13 settembre (Se Boon – Andria/Salto dell’Acciuga – Trani/Il Vecchio e il Mare – Trani/ ¿Qué tal? Tapas & Drinks – Andria/ Summer White Beach – Barletta). Una sorta di dopofestival, un format all’insegna del divertimento, della musica e dei sapori esotici per promuovere i valori di contaminazione e integrazione tra culture diverse e valorizzare la creatività del nostro territorio. Poi, Khuan met Vendelie + Pledge con Dismembered, il 9 settembre a Palazzo Ducale, un progetto musicale nel quale convergono le esperienze di musicisti, cantanti ed autori provenienti da diverse latitudini formative.