Corsa contro il tempo per la raccolta delle mandorle che, iniziata ieri, proseguirà per circa 15 giorni, al fine di preservare il prelibato frutto dalle scorribande dei cinghiali che stanno attaccando il raccolto, danneggiando anche gli alberi. E’ la denuncia di Coldiretti Bari BAT, a seguito delle numerose segnalazioni degli agricoltori che quotidianamente si trovano davanti agli effetti disastrosi delle razzie in campagna della fauna selvatica. «La produzione della campagna 2019 è straordinaria per qualità e le quantità risultano nella media. A gradire le mandorle pugliesi, oltre ai pappagalli monaci, anche i cinghiali che divorano il prodotto, rovinando anche le piante – denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari BAT».

Nel giro di dieci anni i cinghiali sono raddoppiati – dice Coldiretti Bari BAT – mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti, I numeri la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di contrasto della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali a Grumo, Paolo del Colle, Binetto, Bitetto, Toritto, Corato, Altamura, Spinazzola, Minervino, Andria, Ruvo di Puglia e Santeramo.

«Si tratta di una situazione insostenibile – aggiunge il presidente Muraglia – che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfinano nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati».

Sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – denuncia Coldiretti – come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, per un danno totale pari ad oltre 11 milioni di euro.

La norma regionale sul ReD (reddito di dignità) potrebbe essere utilizzata – conclude Coldiretti Bari BAT– per pianificare un’attività di guardiania e sicurezza rurale, mentre al contempo va data piena attuazione alla legge regionale che stabilisce termini e modalità per gli indennizzi a beneficio di agricoltori e allevatori che subiscono danni da fauna selvatica.