Una gara da libro cuore per la Fidelis Andria che vince ai calci di rigore una partita in rimonta contro il Bitonto ed in dieci uomini nel 1° turno di Coppa Italia di Serie D. Una gara di grande intensità, per esser ancora un match che avvicina al campionato, che nella ripresa parla tutto Fidelis nel bene e nel male.

Ma andiamo con ordine. Per l’esordio ufficiale stagionale il tecnico Favarin mescola le carte e sceglie il classico 4-2-3-1 con Palazzo unica punta ed il trio Arfaoui-Palumbo-Banegas alle sue spalle. Per Taurino la replica è con il 3-5-2 ed il tandem Patierno-Lattanzio per scardinare la difesa di casa. Meglio la Fidelis in avvio che prova a spaventare la difesa ospite prima con Palumbo, tiro murato in corner, e poi sugli sviluppi del calcio d’angolo è Palazzo da posizione defilata a metter i brividi a Figliola. E’ Banegas dopo dieci minuti a provarci dalla distanza su calcio di punizione ma la sfera è di poco a lato. Il Bitonto è sornione ed addomestica la gara con pazienza provando ad alzare minuto dopo minuto il baricentro. Ed al 32’ arriva lo spiraglio giusto: punizione tutta spostata a sinistra del fronte offensivo e Marsili, già protagonista al “Degli Ulivi” lo scorso anno con il tiro che significò il pari del Taranto allo scadere, la scodella bene al centro sfruttando la deviazione decisiva di Cipolletta nella sua porta. E’ il vantaggio ospite che la Fidelis prova a metabolizzare affidandosi al tiro di Palumbo che di prima intenzione prova a sorprendere Figliola ma la palla è a lato. Il Bitonto resta guardingo e nel primo dei tre minuti di recupero trova il raddoppio su una azione contestatissima dai padroni di casa: il contrasto tra Porcaro e Lattanzio finisce per favorire proprio l’ex attaccante della Fidelis che a tu per tu con Belladonna lo fredda con un tiro preciso. Grandi proteste dei padroni di casa che chiedono al direttore di gara una carica sul difensore andriese ma il signor Tomasi di Lecce è irremovibile e concede il bis al Bitonto. Un solo giro di lancette ed è ancora lo stesso Lattanzio a calciare a botta sicura per il tris ma questa volta Belladonna è decisivo nello sventare la minaccia.

Ma dagli spogliatoi torna in campo una Fidelis decisamente più convinta: ed è il servizio di testa di Banegas, nel cuore dell’area di rigore dopo otto minuti di gioco, a servire a Palazzo la più ghiotta delle occasioni per siglare il gol che accorcia le distanze.  In campo ci vanno subito Cristaldi, Gava e Petruccelli. Favarin cambia modulo e ridisegna la squadra con il 4-3-1-2. Ma a complicare subito i piani di rimonta biancazzurri ci si mette l’espulsione per doppia ammonizione del classe 2001 Salimbè. Per lui è decisivo il fallo su Patierno lanciato a rete. Sugli sviluppi del calcio di punizione è Amelio a fare la barba al palo con un tiro mancino che mette i brividi a Belladonna. Gava mostra i suoi lampi di classe brasiliani con un tiro dolce da posizione defilata che scavalca Figliola ma si stampa sulla traversa. La squadra di casa si scopre e l’azione di rimessa dei neroverdi si basano sulle accelerazioni di Loiodice che ci prova in bello stile alla mezz’ora ma Belladonna si fa trovare pronto. Sempre il numero 10 ospite accelera palla al piede e ci prova da lontano. La Fidelis ci mette cuore ma mancano le gambe ad un certo punto e Terrevoli da destra calcia bene e Belladonna la tocca quel tanto che basta per mandarla sul palo. Il Bitonto non al chiude e c’è la zampata giusta dei padroni di casa: Palumbo si libera bene a sinistra ed il suo tiro a giro si insacca sotto l’incrocio per la gioia incontenibile dei mille e cinquecento spettatori del “Degli Ulivi”.

Non c’è più tempo e si va ai penalty come da regolamento della Coppa Italia di Serie D. Si va ad oltranza dopo i gol di Amelio, Marsili, Turitto e Patierno per il Bitonto con l’errore di Merkaj. Nella Fidelis i gol di Gava, Cistaldi, Palazzo e Petruccelli mentre errore di Cipolletta. Il sesto rigore lo sbaglia Colella e manda al turno successivo la Fidelis il gol di Palumbo.