«Io uno come te l’ho già mandato in galera, a te invece ti facciamo proprio sparire per sempre e ricordati che noi abbiamo tanti soldi».

È quanto il sindaco di Apricena, Antonio Potenza, avrebbe detto all’uomo che con la sua denuncia ha dato il via alle indagini dei finanzieri sfociate nell’operazione “Madrepietra” che ha portato tre persone agli arresti domiciliari, 12 raggiunte da misure interdittive e che conta complessivamente 25 indagati per reati contro la pubblica amministrazione.

Il sindaco Potenza è accusato di peculato, concussione e abuso di ufficio. Nell’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Foggia a carico del sindaco di Apricena, si legge anche che il primo cittadino con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, abusando della sua qualità di sindaco, con minacce implicite, costringeva una delle componenti del suo staff a rinunciare al posizionamento (primo posto) ottenuto nella graduatoria al concorso per collaboratore amministrativo o collaboratore tecnico cat. B3, bandito dal Comune, in favore di un soggetto percipiente redditi dal gruppo consiliare regionale di Forza Italia, classificatosi terzo.

Nelle intercettazioni tra uno degli indagati e un conoscente si fa riferimento “al sindaco che oggi l’ha chiamata e ha detto tu devi rinunciare” riferendosi alla componente dello staff che ha rinunciato al primo posto in graduatoria. Da queste vieni fuori che il candidato da supportare è un andriese.

La donna viene descritta come agitata e intercettata al telefono con un’amica dichiara “è una cosa che io non vorrei però sono costretta a fare”. E riferendosi al sindaco Potenza dice che “pensavo che mi metteva a posto prima che se ne andava e invece ha fatto una schifezza di quelle grandi. Praticamente quel ragazzo che sta dietro a me al concorso tramite il Comune suo, del suo paese perchè quello è di Andria, ha fatto richiesta di scorrimento della graduatoria e praticamente lo vogliono prendere. Ma davanti a lui ci sono io e lui ha preso accordi con quelli là”.

Antonio Potenza, arrestato stamane, è il fratello di Alessandro che nella passata stagione sportiva ha allenato la Fidelis proprio ad Andria.