Nuova convocazione ma stesso risultato della seduta precedente. Il consiglio provinciale della Bat che doveva riunirsi questa mattina per discutere diversi punti all’ordine del giorno, tra cui la surroga di Carlo Avantario, decaduto da consigliere provinciale dopo la sua nomina nella giunta tranese, e la presa d’atto dell’istituendo collegio dei revisori, non ha neanche aperto i lavori. A presentarsi in assemblea sono solamente in sei, compreso il vicepresidente Pasquale de Toma, guida pro tempore della Provincia dopo l’abbandono di Nicola Giorgino. Ma il regolamento prevede che per l’apertura dei lavori debbano rispondere all’appello del segretario almeno in sette, uno in più della metà dei componenti il consiglio provinciale.

Il problema già presentatosi nella seduta precedente, andata deserta, si ripropone nella stessa forma e con gli stessi esiti. Il consiglio è attualmente monco dei quattro consiglieri che dovranno subentrare ai colleghi andriesi decaduti dopo la fine dell’amministrazione Giorgino. Il subentro non può avvenire sino a quando non sarà pubblicato il decreto del presidente della Repubblica con cui si ufficializza lo scioglimento del consiglio comunale andriese. Con la contemporanea decadenza di Avantario il consiglio provinciale è oggi ridotto a soli sette componenti. Ed è sufficiente l’assenza di uno solo di essi per far saltare la seduta. Circostanza verificatasi stamattina, a causa dell’assenza del consigliere margheritano Savino Tesoro.

Alla seduta si sono presentati gli ex consiglieri di Andria, Laura Di Pilato e Gennaro Lorusso, convocati “per conoscenza” dal segretario generale ma di fatto impossibilitati a prendere parte attiva all’assemblea, in quanto consiglieri provinciali “sospesi” dalle loro funzioni sino a quando non saranno dichiarati formalmente decaduti. E non si comprende il motivo per il quale continuano ad essere convocati. L’assemblea è stata rinviata a domani in seconda convocazione.