Una struttura con gravi carenze in termini di servizi ed infrastrutture. Un costo che ora diventa praticamente insostenibile per tanti fruttivendoli con ripercussioni inevitabili per i grossisti. A rischio difatto ci sono decine di posti di lavori. E’ la sintesi di un venerdì nero quello trascorso ieri all’interno del Mercato Ortofrutticolo di via Barletta ad Andria che ha visto, senza praticamente preavviso, aumentare le tariffe per l’accesso giornaliero all’interno da 2,50€ a 6€. Un aumento dettato dall’attuazione del Piano di Riequilibrio predisposto dall’ormai ex amministrazione comunale e che giorno dopo giorno gli uffici stanno attuando in attesa di un via libera, che ancora manca, da parte del Ministero. In realtà, infatti, le nuove tariffe applicate in più settori sarebbero dovute esser immediatamente eseguibili sin da novembre scorso poichè approvate attraverso delibere immediatamente eseguibili.

Ma nel frattempo, tra associazioni di categoria ed ex amministrazione, si stavano cercando soluzioni che avrebbero reso meno brusco l’aumento così netto portando, per esempio, ad un costo meno esoso per chi avesse sottoscritto un abbonamento mensile. Ma nessun documento ufficiale è stato redatto in questo senso e, nel venerdì nero, si è pensato di partire con la nuova tariffazione senza grandi preavvisi. Un costo esoso come detto per i fruttivendoli, che arrivano da diverse città dell’intero territorio e che accedono al vetusto e poco accogliente mercato ortofrutticolo andriese, che ricordiamo esser stato uno dei più importanti dell’intera Puglia e che raccoglieva centinaia di ditte quotidianamente, ma un costo che pagheranno anche i grossisti presenti poichè l’ipotesi più plausibile è che vi sia una dirottamento per molti in altri mercati pugliesi come per esempio quello di Molfetta. Della situazione del mercato ortofrutticolo andriese ci siamo più volte occupati anche se con poca fortuna. Un argomento questo che è risuonato spessissimo durante le campagne elettorali passate ma che mai ha trovato una soluzione vera e propria sia da un punto di vista organizzativo che da un punto di vista logistico e strutturale.

Un danno enorme per un settore economico importante per la città e che potrebbe inevitabilmente portare ad una flessione dei livelli occupazionali. L’accelerata di queste ore ha senza dubbio colto di sorpresa per una misura che, seppur prevista già da mesi, aveva forse la necessità di esser maggiormente condivisa. Si attendono possibili incontri tra le associazioni di categoria ed uffici e commissari per cercare nella prossima settimana soluzioni anche se tra fruttivendoli e grossisti sale la rabbia che potrebbe anche materializzarsi in forme di protesta nei prossimi giorni.