Nelle campagne di Andria, il 12 luglio del 2015, moriva Paola Clemente. In un’estate caldissima, la tragica fine dell’operaia agricola originaria della provincia di Taranto – all’inizio troppo frettolosamente archiviata come morte naturale – aveva un effetto dirompente sull’opinione pubblica circa la condizione di sfruttamento cui sono sottoposti i braccianti, italiani e stranieri, uomini e donne, costretti a lavorare in condizione estreme, vittime di caporalato e con paghe da fame. A partire dalla morte di Paola e a seguito della battaglia portata avanti soprattutto dalla Cgil e dalla Flai, un anno dopo, il 18 ottobre del 2016, la Camera dei Deputati approvava definitivamente la legge per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura, dedicandola idealmente a Paola e a tutte le vittime dello sfruttamento.

Alla vicenda di Paola Clemente è stato dedicato un cortometraggio, voluto proprio da Cgil e Flai, diretto da Pippo Mezzapesa e scritto insieme alla giornalista e sceneggiatrice Antonella Gaeta, a partire dalle inchieste di Giuliano Foschini sul quotidiano la Repubblica. Un corto che ha ricevuto grande consenso di critica e numerosi premi e che per la prima volta verrà proiettato proprio ad Andria, lunedì 8 aprile a partire dalle ore 17, presso la Camera del Lavoro in Piazza Giuseppe Di Vittorio dove, già nell’ottobre del 2016, è stata dedicata una targa alla memoria della bracciante tarantina.

All’iniziativa parteciperanno il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, i giornalisti Giuliano Foschini e Antonella Gaeta. La partecipazione è aperta a tutti i cittadini.

«Non a caso con questa iniziativa ripartiamo dalla Camera del Lavoro di Andria dove a Paola, e a tutte le vittime dello sfruttamento, abbiamo dedicato già una targa, per rilanciare la nostra battaglia a sostegno della legalità nel mondo del lavoro, in tutti gli ambiti, non solo quello agricolo. Siamo convinti che ci sia ancora troppo sommerso da far emergere se è vero, come è vero, che nel nostro territorio crescono i numeri relativi all’export ma non aumentano quelli dell’occupazione, anzi cresce la platea dei disoccupati. Dunque, chi produce questi prodotti che vengono venduti all’estero? Inoltre, stando ai dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sui redditi del 2017, nella provincia Bat il reddito imponibile pro capite è uno dei più bassi d’Italia. Incrociando tutte queste valutazioni economiche appare evidente che qualcosa non quadra. Probabilmente ciò che manca davvero è l’occupazione di qualità», conclude Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat.