«Siamo ormai di fronte, a livello cittadino, ad un vero festival di controsensi e di stranezze politiche, il tutto finalizzato a nascondere la propria incapacità ad amministrare. Gli errori ci possono stare, ne facciamo tutti, ma quando si tende solo a conseguire il proprio tornaconto politico si compiono atti con scarsa attenzione per l’interesse pubblico». Interviene così, in una nota, il capogruppo del Movimento 5 Stelle di Andria, Michele Coratella.

«Tanti sarebbero i temi da toccare. Ad esempio – si legge – in campo ambientale l’amministrazione esulta per il finanziamento regionale per una nuova isola ecologica da farsi in Via Canosa. Sarebbe cosa buona, se non fosse che quella già esistente in Via Stazio e’ spesso chiusa, all’interno si ammassano rifiuti poichè il comune insolvente non può pagarne lo smaltimento altrove ed all’esterno lo spettacolo di  rifiuti abbandonati è osceno. Non sanno gestirne una e vogliono realizzare la seconda? Inoltre, i cittadini che abitano nella zona prescelta per l’insediamento della nuova, accetteranno di buon grado o saranno spaventati dallo stato di degrado di quella esistente? L’altro finanziamento regionale preso per iniziare a bonificare la discarica comunale di San Nicola La Guardia, intende nascondere “la dimenticanza” dell’amministrazione comunale, che in questi anni non si è fatta pagare la locazione e non ha vigilato su polizze  e fondi post gestione, cioè su risorse economiche complessivamente molto superiori a quelle ricevute dalla Regione. Ma chi di noi avrebbe atteso quasi sette anni per agire contro un affittuario moroso ed inadempiente? Ancora, l’appalto dei rifiuti scade ad agosto 2019, ma la nuova gara dov’è? Perché si sta andando verso la proroga di un servizio funestato da arresti e condanne? E perché non si è cercato di recuperare qualcosa, come è accaduto a Monza, dove grazie ad una transazione si è risparmiato sei milioni di euro? Ad Andria invece nel 2018 daremo altri 2,5 milioni di euro oltre quello che abbiamo già pagato con la Tari. Non sembra strano tutto questo? Ma il problema ambiente non si esaurisce qui purtroppo. Abbiamo, ad Andria, il parco auto circolante più inquinante d’Italia, e l’amministrazione comunale non si è mai ricordata di pubblicizzare i finanziamenti ministeriali che le spettavano per convertire  le vecchie auto a gpl o metano. Hanno esultato per la chiusura del centro storico, hanno scritto sulla relazione del predissesto che in città è migliorata la qualità dell’aria, ma il traffico si è semplicemente spostato inquinando ulteriormente altre zone, in mancanza di un piano urbano della mobilità complessivo per tutta la città. Il tutto mentre si concedono annualmente altre centinaia di migliaia di euro al gestore dei parcometri, grazie agli aumenti del predissesto. Altro controsenso. E che dire del fatto che hanno affermato che è migliorato anche l’inquinamento acustico, ma le centraline di monitoraggio esistenti non sono state mai accese?

Stranezze, e disastri, come sul tema ambientale del randagismo, con i canili convenzionati che non essendo stati pagati, come tanti altri fornitori, da tempo immemore rischiano di ritrovarsi in un altra emergenza. Con il tentativo di raccogliere 17 firme di consiglieri comunali, noi abbiamo fatto l’unico tentativo serio per cercare di interrompere questa lunga agonia. Ma se gli andriesi vorranno, dopo le prossime consultazioni elettorali scriveremo una storia diversa da quella che purtroppo abbiamo dovuto descrivere durante questa consiliatura».