È stato firmato ieri, lunedì 7 novembre, il protocollo d’intesa che prevede il reinserimento lavorativo e il recupero sociale di giovani a rischio in età compresa tra i 14 e i 25 anni. Il provvedimento, sottoscritto da Ottavio Narracci (Direttore Generale Asl Bt), Francesca Perrini (Dip. Giustizia minorile e di Comunità) e Rosy Paparella (Garante Diritti dei Minori), riguarderà i comuni della provincia Bat.

Sarà il Centro di Giustizia minorile per la Puglia che, valutando fra i ragazzi in carico all’Ufficio di Servizio sociale minorenni di Bari, indicherà coloro che potranno usufruire della misura. Alla Asl Bat toccherà invece proporre le attività in cui gli aventi diritto verranno impiegati. Fra questa, in particolare, è già segnalata la gestione manutentiva degli ausili tecnici per disabili.

Ha espresso grande soddisfazione per l’intesa raggiunta e per il lavoro fatto, il consigliere regionale Sabino Zinni. «Il progetto, a mio avviso, ha un valore simbolico altissimo – ha commentato il Capogruppo della lista “Emiliano Sindaco di Puglia”. “La giustizia minorile italiana è un’eccellenza che ci invidia tutta Europa, e lo è proprio grazie alla centralitá che in essa hanno azioni di questo tipo. La pena giudiziaria non deve essere una vendetta dello Stato su chi ha sbagliato, ma un percorso che convinca questa gente dell’utilità di non sbagliare più. Ecco la grande importanza di provvedimenti di questo tipo».

Oltre alla partecipazione d’istituzioni e servizi pubblici, l’intesa raggiunta prevede anche il coinvolgimento del privato sociale. Anch’esso è chiamato a fornire le risorse educative, formative e lavorative, utili al superamento delle difficoltà incontrate da molti giovani, dovute spesso all’ambiente in cui questi stessi si trovano a crescere.

«Quando diciamo che la legalità non deve essere solo qualcosa che vada mantenuta tramite la repressione poliziesca, pur importantissima, è di questo che parliamo – conclude Zinni. Quella verso la legalità è un’attitudine che è necessario creare in ogni singolo cittadino, ancor più se parliamo di minori, o comunque giovani, come in questo caso. Progetti di recupero e risocializzazione siffatti, non potranno che giovare alla nostra provincia purtroppo afflitta spesso in maniera pesante e quotidiana da episodi criminali. L’attenzione dimostrata dalle istituzioni coinvolte in questo frangente è proprio quella che serve ad ambiti tanto delicati, questa strada manterremo come modello».