Sono 107.529 gli italiani espatriati nel 2015. Rispetto all’anno precedente a iscriversi all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero sono state 6.232 persone in più, per un incremento del 6,2%. Hanno fatto le valige soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni, la meta preferita è stata la Germania, mentre Lombardia e Veneto sono le principali regioni di emigrazione. Lo rileva il rapporto “Italiani nel mondo 2016” presentato oggi a Roma dalla Fondazione Migrantes.

In calo le partenze per l’America meridionale, mentre rimangono stabili quelle per l’America centro-settentrionale; 352 italiani hanno scelto le altre aree continentali. La fascia 18-34 anni, quella dei Millennianls, è la più rappresentata.

«Pur restando indiscutibilmente primaria l’origine meridionale dei flussi – si legge nel rapporto – si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese».

La Lombardia, con più di 20 mila, è la prima regione in valore assoluto per partenze, seguita dal Veneto e dalla Sicilia. Al quarto posto il Lazio, e ancora Piemonte ed Emilia Romagna, più in basso la Puglia. Nel 2015 la Germania è stata la meta preferita dagli italiani andati oltreconfine, a seguire, con una minima differenza, il Regno Unito e poi, più distaccate, la Svizzera e la Francia.

«La mobilità dei giovani italiani verso altri Paesi dell’Europa e del mondo – ha detto il presidente della Repubblica Mattarella – è una grande opportunità, che dobbiamo favorire, e anzi rendere sempre più proficua. Che le porte siano aperte è condizione di sviluppo, di cooperazione, di pace, di giustizia. Dobbiamo fare in modo che ci sia equilibrio e circolarità. I nostri giovani devono poter andare liberamente all’estero, così come devono poter tornare a lavorare in Italia, se lo desiderano, e riportare nella nostra società le conoscenze e le professionalità maturate».